Lo slargo davanti al Maxxi di Roma e nel quale l’accesso era interdetto dal primo lockdown ha riaperto al libero transito delle famiglie e dei bambini del quartiere piazza Alighiero Boetti. Lo spazio, a termine delle serrate, era diventato accessibile soltanto a coloro che andavano al museo o al ristorante. Tra proteste e petizioni i residenti ne hanno ottenuto la riapertura, seppur parziale: è ancora chiuso l’ingresso da via Masaccio, quello utilizzato principalmente dalle famiglie della zona.

LA VICENDA – Con la chiusura di tutti gli spazi museali e culturali per la pandemia a marzo del 2020, anche la piazza antistante il Maxxi di Roma, museo delle arti del XXI secolo, ha serrato i cancelli. Al tempo il progetto di Zaha Hadid, che poi realizzò il museo, convinse la giuria del concorso “per la sua capacità di integrarsi nel tessuto urbano e per la soluzione architettonica innovativa, capace di interpretare le potenzialità della nuova istituzione e di dotarla di una straordinaria sequenza di spazi pubblici”. Su questo hanno fatto leva i residenti per convincere la direzione del museo a riaprire la piazza alle famiglie. “Il piazzale per tutti questi anni, dall’apertura del Museo, è stato a disposizione del quartiere, ci venivano le famiglie con bambini, gli anziani ma anche i giovani che andavano a studiare”, racconta Claudia, una residente di zona. Con la pandemia, serrati i cancelli del museo, è rimasta chiusa anche la piazza. E alla riapertura del Maxxi “gli ingressi sono stati contingentati e dedicati esclusivamente a chi andava al museo o al ristorante. La circolazione nel piazzale e l’accesso all’area giochi per i bambini era vietata”, aggiunge Claudia. L’area è rimasta così inaccessibile per i residenti, i quali hanno bussato più volte alla porta della direzione del Maxxi e hanno anche raccolto le firme per chiederne la riapertura.

UNA PRIMA VITTORIA – Giovedì 28 ottobre, dopo settimane di braccio di ferro, l’accesso principale di via Guido Reni è stato riaperto. “Siamo orgogliosi e felici che piazza Alighiero Boetti sia considerata dai cittadini uno spazio di socialità aperto a tutti”, spiega il segretario generale del Maxxi, Pietro Barrera, che ricorda anche che “lo spazio è a tutti gli effetti parte del complesso museale, poiché fu affidato dallo Stato alla Fondazione per le esigenze museali”, e “proprio per questo deve rappresentare un ponte tra città e museo, un luogo di incontro e di dialogo”. “Purtroppo la pandemia ha guastato tutto”, commenta Barrera. Dallo scorso 6 agosto, come da normativa, la piazza essendo dependance del museo è accessibile soltanto previo controllo del green pass. “È compito e onere della Fondazione Maxxi assicurarne il controllo in entrata” e quindi “è stato inevitabile limitare l’ingresso a piazza Alighiero Boetti solo a chi vi accedeva per una specifica ragione”, sottolinea il segretario.

A oggi allo slargo si accede quindi dall’ingresso principale, e nell’area è vietato l’uso di biciclette e monopattini per non creare promiscuità, e assembramenti, tra chi visita il museo, gli avventori del ristorante e le famiglie del quartiere. “Per il momento ci accontentiamo di questa prima vittoria”, conclude Claudia. “Sperando di poter aprire presto la piazza come prima della pandemia, anche in questo nuovo step l’accesso è regolato. Per permettere il controllo del green pass, si può entrare solo da via Guido Reni. Una piccola ma comprensibile accortezza che chiediamo al nostro pubblico”, ricorda Barrera. Prossimamente, per la riapertura dell’ingresso di via Masaccio, è possibile che venga coinvolta l’amministrazione municipale: il Maxxi cade nel Municipio II, dove è stata rieletta la presidente dem Francesca Del Bello, la quale sta lavorando all’insediamento della nuova giunta.

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