Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per il taglio delle bollette di luce e gas. A tal scopo vengono stanziati 2,5 miliardi di euro che verranno usati per tagliare i costi fissi. Per tutti gli utenti l’Iva sul gas oggi prevista al 10 e al 22%, a seconda del consumo, viene abbassata al 5%. Una riduzione che vale per l’ultimo trimestre del 2021, da ottobre a dicembre. Le nuove misure sull’elettricità intervengono invece a vantaggio degli oltre 3 milioni di persone che beneficiano del “bonus energia”. Si tratta, viene spiegato, di nuclei che hanno un Isee inferiore a 8.265 euro annui, nuclei familiari numerosi (Isee 20.000 euro annui con almeno 4 figli), percettori di reddito o pensione di cittadinanza, utenti in gravi condizioni di salute. “Per costoro – si sottolinea – sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta”.

Più nel dettaglio il governo stanzia 2 miliardi per eliminare gli oneri generali di sistema nel settore elettrico e 480 milioni per ridurre gli oneri generali sulla bolletta del gas. I mancati introiti saranno compensati per 700 milioni con il ricavato delle aste di Co2 (che nel 2021 potrebbero fruttare fino a 2 miliardi di euro, ndr)e con il trasferimento di 1,3 miliardi alla Cassa per i servizi energetici e ambientali. Non è stata invece menzionata la possibilità di attingere agli extra profitti dei produttori di energia, strada seguita invece dalla Spagna.

Arrivano anche 450 milioni per rafforzare il bonus sociale sulle bollette destinato alle famiglie in difficoltà economica e con malati gravi. Per il trimestre ottobre-dicembre – si legge nel decreto – “le agevolazioni relative alle tariffe elettriche riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas naturale sono rideterminate dall’Autorità per energia al fine di minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, previsti per il quarto trimestre 2021, fino a concorrenza di 450 milioni”.

“Un provvedimento importante per le imprese e le famiglie, soprattutto per la fasce di reddito più basse e la categorie vulnerabili. Ed è anche un segnale importante che va nella direzione che avevamo detto”, ovvero che “nessuno deve restare indietro”. Così il ministro del Lavoro Andrea Orlando al termine del Cdm.

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