Sparatoria in pieno centro a Trieste. Alcuni colpi d’arma da fuoco – almeno dieci – sono stati sparati intorno alle 8 di sabato 4 settembre nei pressi di un bar in via Carducci all’angolo con via San Francesco. Sette i feriti: 5 sono stati trasportati all’ospedale di Cattinara (4 in codice rosso e 1 giallo). Fra questi due sono sottoposti a intervento chirurgico con prognosi riservata. Altri due pazienti si trovano presso l’ospedale di Monfalcone e le loro condizioni sono buone.

Gli inquirenti definiscono la vicenda in evoluzione: nel frattempo sono state bloccate alcune persone, con grande probabilità due, mentre stavano lasciando la città, ed è in corso al momento la fase di identificazione. Sono stati bloccati a Lisert di Monfalcone (Gorizia): si attende il fermo per le prossime ore. L’ipotesi di reato configurata è tentato omicidio con l’uso di armi da fuoco. “L’azione era chiaramente diretta nei confronti del gruppo avverso” ha commentato il Procuratore capo di Trieste Antonio De Nicolo. “Ma con il rischio che potessero essere coinvolte altre persone del tutto estranee alla vicenda”.

Secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa, i gruppi coinvolti nello scontro si sono aggrediti anche con spranghe. In seguito, qualcuno ha probabilmente estratto le pistole e ha sparato alcuni colpi. Dalle prime testimonianze riferite dall’Agi potrebbe trattarsi di un gruppo di operai di origine straniera – forse kosovari albanesi – i cui dissidi sarebbero legati a questioni di lavoro: indiscrezioni parlano di una spedizione punitiva. L’area è stata chiusa da parte delle forze dell’ordine: sul posto sono intervenuti polizia, carabinieri, guardia di finanza e, ovviamente soccorritori del 118 con ambulanze. Le indagini sono coordinate dalla pm di turno, Chiara De Grassi.

“Ho sentito un gran trambusto, ma in un primo momento non avevo capito cosa stesse succedendo. Persone si rincorrevano e all’apparenza sembrava che fosse un gioco tra di loro. Poi ho visto qualcuno a terra che aveva perso i sensi e ho realizzato quanto stava accadendo”. Questa la descrizione di una barista del posto. Il suo locale si trova di fronte al luogo in cui è avvenuta la vicenda. “Lavoro qui da 33 anni, non ho mai visto una scena di violenza”, ha aggiunto.

Intanto arriva la testimonianza di un altro testimone, commerciante della zona: “A un certo punto è arrivato un furgone. Sono scese più persone e hanno iniziato a sparare. All’inizio c’era un parapiglia di sedie e sgabelli, lanciati in aria – riferisce – una lite tra bande. Poi a un certo punto è arrivato un furgone e sono scese più persone, come se avessero chiamato rinforzi. Ho sentito dai 5 ai 7 colpi di pistola. C’era una persona a terra, hanno infierito su di lei con un altro colpo”. Il tutto è durato circa dieci minuti, dice. “Lo spavento è stato forte, per tutti. Una commerciante, molto provata, ha già chiuso il suo bar per oggi”. Sul marciapiede sgabelli a terra e vetri rotti, oltre ad alcuni bastoni di legno e uno zaino nero. Secondo il titolare della pasticceria Giorgi, poco distante, in via Carducci “c’era il finimondo”. L’area è stata transennata e la polizia scientifica sta compiendo le rilevazioni e la circolazione del traffico è stata in parte limitata per permettere la conduzione delle indagini. Lunedì 6 settembre sarà convocato un Tavolo urgente di ordine pubblico, proprio a seguito di questo episodio. L’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, ha sentito stamane il prefetto al quale ha “ribadito la necessità di fare un approfondito punto della situazione sull’ordine pubblico in città e in particolare sulla situazione legata alla presenza della comunità kosovara”.

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