Il reddito di cittadinanza è una “misura di civiltà” e quando si parla di referendum per abolirlo “mi arrabbio”. Si tratta di una “riforma complessa”, magari da “calibrare meglio” rafforzando le “politiche attive del lavoro”. Insomma: “Si può ragionare di come migliorarla”. Ma “quando si fa demagogia sulla pelle della povera gente non lo accetto”. Il leader del M5s Giuseppe Conte risponde agli attacchi sul reddito di cittadinanza, misura bandiera dei pentastellati, che ormai da mesi vengono portati avanti da Matteo Salvini e Matteo Renzi. Con il leader leghista che nelle scorse ore ha scavalcato il collega di Iv proponendo di cancellarlo attraverso un emendamento in legge di Bilancio.

Ed è a loro che l’ex presidente del Consiglio rivolge l’affondo: “Il reddito è attaccato dalla destra e c’è una forza che lo attacca che dice di non collocarsi nell’area del centrodestra ma fa politica di destra”, dice intervistato durante l’evento La Piazza a Ceglie Messapica, nel Brindisino, riferendosi chiaramente a Lega e Italia Viva. “L’Italia è stato l’ultimo Paese dopo la Grecia nella Ue a introdurre il reddito di cittadinanza – sottolinea – Il problema che l’Italia deve affrontare, semmai, è quello del salario minimo”.

Intervistato dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Perrino e dalla giornalista Lucia Annunziata, Conte si è soffermato a lungo anche sulla crisi in Afghanistan chiarendo la sua posizione riguardo il dialogo con i Talebani: “Non è una posizione singolare, è condivisa da Borrell, dalla Merkel, è la posizione uscita fuori dal G7. Posso immaginare che quando si completerà questo appuntamento a cui molto saggiamente il presidente Draghi sta lavorando, sarà la posizione che scaturirà anche dal G20″, ha spiegato. “La mia soluzione non è certo quella di chi vuole legittimare politicamente i talebani ma di chi” intende creare “pressione costante” sui talebani” affinché “possano riconoscere i più elementari diritti”. E sugli attacchi ricevuti è tornato ad affondare le forze di centrodestra: “Le loro posizioni sono demagogiche”, ha rimarcato l’ex premier.

Conte ha risposto anche sui temi riguardanti il governo e i rapporti interni al Movimento. Con il semestre bianco davanti e lo snodo dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, il leader pentastellato ha rigettato l’ipotesi che il M5s possa tentare una fuga in avanti verso le urne capitalizzando il gradimento di cui gode l’ex premier: “Non è serio invocare il voto in questo momento, sarebbe folle. C’è da mettere in sicurezza il Paese e avviare il Pnrr – ha detto – Confido che ci siano tutte le condizioni politiche per portare a termine questa legislatura. Se poi dovessero venir meno, saremmo pronti a confrontarci. Ma non bramiamo di anticipare il voto”. E su Draghi al Quirinale: “Adesso mettersi a dire sì o no rischia di destabilizzare e rendere meno incisiva l’azione del governo. Non facciamo distrarci. Il bis di Mattarella? Occorre anche la sua volontà”.

Quindi un passaggio su Alessandro Di Battista, anche in vista di una nuova tornata elettorale: “È una risorsa, un ragazzo che pensa, a volte dice cose che non condivido. Ora si è fatto da parte, ma in prospettiva vorrei averlo al tavolo per discutere”. Mentre sull’obbligo vaccinale, domanda che gli era già stata posta sullo stesso palco lo scorso anno, l’ex premier ha ribadito: “Resto favorevole alla non obbligatorietà del vaccino. Credo che la responsabilità degli italiani ci sia stata. Adesso il problema è la variante Delta, che rende più insidiosa questa corsa – ha spiegato – Abbiamo un problema sugli over 50 e io continuerei a fare appelli alla responsabilità: fate il vaccino per ‘amor patrio. Se le mie parole si incrociano con la destra? Io ho fatto appello alla responsabilità non all’irresponsabilità”.

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Giuseppe Conte intervistato dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Perrino e da Lucia Annunziata: rivedi il colloquio integrale

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Afghanistan, Conte a Lucia Annunziata: “Dialogo coi talebani? Posizione condivisa da Merkel e G7. Centrodestra demagogico”

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