Dopo Toyota, Ford eStellantis frena anche Volkswagen. La ragione è la stessa: carenza di microchip da montare sulle auto. L’impianto di Wolfsburg, il più grande al mondo e che impiega circa 60mia persone, ripartirà con un solo turno la prossima settimana, da lunedì a venerdì, presso tutte le sue linee di produzione con il lavoro a orario ridotto, ha spiegato un portavoce della principale casa automobilistica europea, confermando le voci che si rincorrevano da alcune settimane. “L’attuale situazione di tensione nell’offerta di semiconduttori continua a creare interruzioni in modo significativo nella produzione automobilistica globale”, ha aggiunto. Audi, marchio del gruppo Volkswagen, prolungherà la pausa estiva di una settimana nei suoi due stabilimenti in Germania a causa della fornitura di semiconduttori che rimane “volatile e tesa”.

Giovedì scorso la giapponese Toyota ha dichiarato che si aspetta che la sua produzione globale si riduca di circa il 40%, rispetto al piano iniziale di 540.000 veicoli a causa della crisi globale dei chip, del costo dei trasporti marittimi e della nuova ondata di diffusione di Covid-19 nei Paesi del Sudest asiatico, come Thailandia e Vietnam. Oltre a Toyota, anche altre case automobilistiche nipponiche come Honda sono state costrette nei giorni scorsi a frenare la produzione. Nissan ha stimato un taglio di circa 250mia auto per l’anno in corso.

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Toyota, Ford e Stellantis, nuovi stop alla produzione a causa della carenza di semiconduttori

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