L’ Indonesia punta a eliminare il “test della verginità” per le donne che vogliono arruolarsi nelle forze armate. Una pratica in vigore dagli anni ’70, con la quale i medici sono tenuti a controllare che l’imene delle aspiranti soldatesse sia ancora intatto. A scriverne è il quotidiano La Repubblica. Da tempo le associazioni umanitarie alzano la voce per chiedere la revoca del provvedimento, definito “privo di validità scientifica” dall’Organizzazione mondiale della sanità: dopo decenni sembra sia arrivata la svolta. Il capo dell’esercito generale Andika Perkasa ha infatti precisato che che il controllo medico previsto per il reclutamento dovrà limitarsi a valutare se le candidate siano capaci di accedere all’addestramento oppure no, come già succede per gli uomini. Sorte analoga anche per le donne che vogliono sposare un ufficiale, tenute – fino ad ora – all’obbligo di verginità.

Il rappresentante indonesiano Human Rights Watch, Andreas Harsono – scrive La Repubblica – racconta di aver raccolto non solo le storie di molte donne, ma anche di molti medici che si hanno dovuto eseguire il controllo senza condividerne le ragioni. Il test era, secondo alcuni ufficiali, un mezzo per misurare “la personalità e la
mentalità di chi viene chiamato a proteggere la nazione“. Si attende ora un documento scritto che ne certifichi l’effettiva eliminazione.

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