A cinque mesi dalle misure interdittive sulla ipotizzata spartizione di cattedre e concorsi all’università di Firenze, il rettore Luigi Dei si è dimesso. “Apprendo oggi e accolgo con serenità l’esito negativo dell’appello presentato avverso l’ordinanza cautelare del 27 maggio di interdizione dall’ufficio di rettore per cinque mesi. Dopo lunga e ponderata riflessione – si legge in una nota – ho ritenuto doveroso e istituzionalmente corretto rassegnare le mie dimissioni alla ministra dell’Università e della Ricerca a decorrere dal 1° settembre 2021, cosicché, ai sensi dell’art.11 comma 11 del nostro Statuto, la neo-eletta rettrice Alessandra Petrucci possa entrare in carica con due mesi di anticipo rispetto alla data canonica”.

In una lettera a tutta la comunità universitaria il rettore ha ribadito la sua totale fiducia nella giustizia, ha espresso la volontà di continuare a portare avanti le proprie istanze difensive solo e soltanto nelle sedi appropriate “nell’assoluta e piena consapevolezza di aver sempre agito nel supremo interesse pubblico dell’istituzione”.

La decisione è arrivata dopo che il Tribunale del riesame ha respinto i ricorsi contro le misure interdittive a carico del rettore e del primario di urologia di Careggi Marco Carini, emesse dal gip nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi di medicina a Firenze. I ricorsi erano stati presentati dal difensore dei due indagati, avvocato Sigfrido Fenyes. Dei era stato interdetto per 5 mesi della funzioni di rettore e il professor Carini per 1 anno dallo svolgimento delle funzioni di presidente e di commissario di commissioni di concorso e di quelle per abilitazione scientifica nazionale.

Sempre nel provvedimento che respinge i ricorsi, i giudici del Riesame hanno anche rilevato la competenza del tribunale di Milano per quanto riguarda i fatti contestati nell’ordinanza del gip a Carini, accusato di corruzione relativamente allo svolgimento di due concorsi all’Università del capoluogo lombardo. Gli atti saranno trasmessi adesso al gip di Milano, che entro venti giorni dovrà confermare o revocare la misura interdittiva. Restano invece nell’inchiesta fiorentina, coordinata dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dal pm Antonini Nastasi, gli altri fatti contestati al primario di Careggi.

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