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Firenze, spartizioni di cattedre e concorsi ad hoc: indagati il rettore dell’università e il direttore generale dell’ospedale Careggi

I reati ipotizzati dai pm, a vario titolo, nei confronti del Magnifico Rettore Luigi Dei, del dg Rocco Damone e di un'altra ventina di persone sono quelli di falso, abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Per nuovi episodi si valuta l'associazione a delinquere
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Poco più di due anni fa la prima tranche dell’inchiesta con l’interdizione di 15 professori di Medicina per l’ipotizzata alterazione dei concorsi. Ventiquattro mesi dopo l’inchiesta ha fatto il salto di qualità. L’Università di Firenze ha comunicato che è stato notificato un avviso di garanzia al Magnifico Rettore, il professor Luigi Dei. La Procura ha comunicato che è stato aperto nei confronti di Dei un procedimento nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi universitari per cattedre di medicina. Gli accertamenti interessano una ventina di persone, tra questi anche il direttore generale di Careggi Rocco Damone.

I fatti contestati riguardano la spartizioni di cattedre universitarie e la programmazione di concorsi ad hoc, che hanno portato i pm fiorentini a ipotizzare i reati di falso, abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. La Guardia di Finanza oggi ha cominciato le perquisizioni negli uffici dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi. Le attività investigative sono state avviate nel marzo del 2019, quando il giudice delle indagini preliminari aveva appunto emesso misure di interdizione dall’insegnamento per otto docenti delle università di Firenze, Milano e Padova. Alcuni di questi provvedimenti sono stati poi annullati dal tribunale del Riesame.

“Ogni documentazione ritenuta utile è stata acquisita dall’autorità giudiziaria per ogni opportuna valutazione – scrive Luigi Dei nella nota pubblicata dall’Ateneo – Sono sereno e fiducioso che ogni vicenda potrà essere chiarita”. Ma al vaglio degli inquirenti ci sarebbero nuovi episodi e soprattutto sarebbe, secondo quanto riporta l’Ansa, ipotizzato anche il reato di associazione per delinquere. Due anni fa l’inchiesta era partita dopo un esposto di un professore associato. Non è la prima volta che l’ateneo fiorentino finisce in una bufera giudiziaria. Quattro anni fa per l’ipotesi di concorsi truccati erano addirittura stati emesse ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari.

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