Come si dice, la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni. O di furbate. La Commissione Ue si appresta a presentare, il prossimo 14 luglio, le modifiche per la tassazione dell’energia. La bozza della riforma include anche una revisione del sistema di tassazione dei carburanti per aerei, i cui dettagli sono ancora da definire. Tuttavia, come segnala Argus, società specializzata in news e prezzi di prodotti energetici, il documento prevede, al momento, l’esenzione dall’imposta per i voli cargo e, più in generale, di natura commerciale. Tra questi sono inclusi i jet privati in quanto classificati quasi sempre come “aviazione d’affari” e quindi funzionali allo svolgimento di attività commerciali. Un’ulteriore esenzione è per i voli “di piacere” in cui un aeromobile viene utilizzato per scopi “personali o ricreativi” anche se non associati a un uso aziendale o professionale. L’idea dell’esenzione deriva dalla volontà di non penalizzare i vettori europei nel mercato internazionale.

L’organizzazione non governativa Transport & Environment (T&E) ha definito la proposta “generalmente buona” poiché costruisce un sistema fiscale che favorisce l’uso di carburanti più sostenibili disponibili negli scali europei e l’impiego aeromobili più moderni e meno inquinanti. La Commissione vuole allineare la tassazione energetica agli obiettivi climatici. Quindi le tasse dovrebbero essere parametrate agli impatti ambientali. Tuttavia il capitolo riguardante l’aviazione privata è fonte di preoccupazione. In un recente rapporto la Ong ha segnalato come le emissioni di Co2 da parte di jet privati siano salite negli ultimi 15 anni a ritmi più sostenuti rispetto ai normali aerei passeggeri, registrando un incremento del 31%. “I jet privati, si legge nello studio, hanno un impatto sproporzionato sull’ambiente, in un’ora un solo veivolo può emettere fino a due tonnellate di Co2 quando un cittadino europeo emetti in media 8 tonnellate in un intero anno”. Nel 2019, continua il rapporto, “un volo su dieci decollato dalla Francia era privato, la metà ha viaggiato per meno di 500 km, cosa non insolita visto che questi jet vengono spesso usati per tragitti relativamente brevi”. La conclusione dello studio è che i jet privati siano tra le 5 e le 14 volte più inquinanti dei normali voli passeggeri, in termini di Co2 per passeggero, e 50 volte più di un treno

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