Calenda è arrabbiato con me? Lui è affetto da sindrome compulsivo-ossessiva nei miei confronti. Io non lo conosco, non ci ho mai parlato. L’ho visto solo una volta in ‘call’, quando, su impulso di Nicola Zingaretti, gli ho chiesto umilmente e semplicemente di partecipare alle primarie a Roma. Da allora gli è partita la ‘ciavatta’ e non perde un momento per insultare“. Così, a Radio Immagina, il senatore del Pd, Bruno Astorre, commenta l’ultimo tweet di Carlo Calenda, con lui risentito per aver dichiarato che il leader di Azione è capace e simpatico, ma ogni voto dato a lui è un voto alla destra (“Ripetono sempre e solo le stesse cose. Mai un’idea. Però posso essere considerato simpatico e capace. Ma solo dalla destra. Sia chiaro”).

Il segretario del Pd Lazio aggiunge: “Io credo che la politica sia costruire e stare insieme. Da soli si può andare anche più veloci, ma solo insieme si va più lontano. E purtroppo lui questo non lo capisce. Perché Calenda non ha accettato la sfida delle primarie del centrosinistra? Perché credo che lui non voglia fare il sindaco di Roma. Penso che è cosciente del fatto che prenderà la medaglia di latta alle elezioni comunali, cioè arriverà quarto – conclude – E penso che voglia solo e soltanto ‘bancare’ un risultato per poi spenderselo in coalizione e prendere qualche seggio in più in Parlamento. Questo mi dispiace perché Calenda sarebbe stato una grande risorsa e, se avesse fatto le primarie, avrebbe avuto le sue chances. È sbagliato dividere il centrosinistra sapendo oggettivamente che, se arrivi quarto, è difficile che diventi sindaco”.

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La sinistra diventa ‘blocco riformista’. O semplicemente si sposta a destra?

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