Cultura

“Pitture”, la mostra personale dedicata a Pier Paolo Calzolari a Milano a partire dal 24 maggio

Il progetto è composto da tre opere dell'artista, di cui due inediti, scelte per relazionarsi con le caratteristiche architettoniche di Cabinet. Calzolari inizia il suo percorso artistico nella Bologna degli anni '60, e in breve tempo sviluppa la sua esperienza nella cosiddetta "Arte Povera", da cui si distaccherà in fretta "per dedicarsi a una poetica più libera dagli irrigidimenti generazionali"

di F. Q.

Si intitola “Pitture”, ed è la mostra personale dedicata a Pier Paolo Calzolari organizzata da Cabinet, lo spazio indipendente milanese pensato e gestito dalla curatrice Maria Chiara Valacchi. Il progetto è composto da sole tre opere, di cui due inediti dell’artista, scelte per relazionarsi con le caratteristiche architettoniche di Cabinet: “Moon Umbrella”, “Haïku Luna Bianca” e “Rideau”. Si tratta di “una congiunzione cara alla poetica di Calzolari tesa a stratificare riferimenti differenti quali la tradizione pittorica italiana, l’uso di un’iconografia lirica e rarefatta ma anche elementi più algidi e severi di memoria poverista”.

Attratto da una “totale trasversalità espressiva” il lavoro di Calzolari “è caratterizzato da una perenne ricerca della “voce interna” delle cose, di quella molteplice selezione di materiali, organici o inanimati, da sottoporre al suo personale processo empirico di auscultazione, al rilevamento di quel ritmo cardiaco che vive in loro solamente in potenza”. Calzolari inizia il suo percorso artistico nella Bologna degli anni ’60, e in breve tempo sviluppa la sua esperienza nella cosiddetta “Arte Povera“, da cui si distaccherà in fretta “per dedicarsi a una poetica più libera e svincolata dagli irrigidimenti generazionali. Potremmo dire che da quel momento in poi Calzolari incarnerà la perfetta figura del Doppengalger – letteralmente “doppio viandante” – una parola tedesca che descrive esotericamente e psicologicamente la presenza di un alter ego, un invisibile altro che nasce con noi, ci cammina accanto e si separa solo a pochi attimi prima della morte”.

“Lo stesso Jorge Luis Borges ne usa l’espressione come archetipo di un doppio io, critico ed emotivamente sollevato, che aiuta lo scrittore a vivere la difficile condizione duale di uomo e letterato, e in generale di uomo e artista. Come in Borges, l’opera di Pier Paolo Calzolari, convive in questo perenne doppio; una libera e serena convivenza in cui l’artista-pittore si emancipa dagli imperturbabili paradigmi installativi di “sistema” per attingere a piene mani nelle trame più viscerali della propria indole. La pittura è tale linguaggio altro, la sua indole, pulsione viva primigenia; una via di fuga espressiva che non segue forme, colore o dimensione, e si compagina come linguaggio onesto, senza premeditazione: “una dichiarazione di sentimento…come quando ti scappa forte la pipì, quando hai un attacco intenso di voltastomaco e ti devi liberare”.

La mostra sarà accessibile dal 24 maggio al 4 luglio.

“Pitture”, la mostra personale dedicata a Pier Paolo Calzolari a Milano a partire dal 24 maggio
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