“Il concorso espletato risulta viziato e l’amministrazione dovrà valutare la percorribilità di un annullamento degli atti”. È racchiusa in questo passaggio di un parere legale richiesto dal Comune di Allumiere il caso della Concorsopoli in Regione Lazio. Lo scandalo che ha imbarazzato il Pd e portato alle dimissioni dell’allora presidente del Consiglio regionale, Mauro Bruschini, arriverà presto a una conclusione, in forza di quanto scritto dall’avvocato amministrativista Stefano Trippanera: con ogni probabilità il concorso verrà annullato per un vizio legato alla scrittura del bando e alla preselezioni. Le persone assunte sono legate a vari partiti: ai dem, soprattutto, ma anche alla Lega e al M5s.

Sulle assunzioni a tempo indeterminato del Consiglio regionale fatte dall’elenco idonei di un concorso svolto ad Allumiere – appena 3.800 abitanti a 40 km da Roma – che ha dato il posto fisso ad almeno 16 persone fra militanti, dirigenti e collaboratori di partito, molti dei quali già lavoravano in Regione, indagano due procure e ora il sindaco Antonio Pasquini, che lavorava nella segreteria di Bruschini, in forza del parere di Trippanera dovrà valutare seriamente la necessità di annullare la selezione.

Nelle carte del bando e nei verbali della commissione esaminatrice esiste infatti una discrepanza tra i punteggi minimi per superare la selezione e quanto effettivamente avvenuto. In alcuni casi vengono indicati in trentesimi e in altri in quaranticinquesimi, con soglie minime passate da 21 a 31. “Avrebbero dovuto superare la prova coloro che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 31 su 45”, si legge nel parere ma “invece sono stati ammessi alla prova scritta i candidati che hanno riportato un punteggio pari o superiore a 21 su 45”.

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