Direttamente derivata dalla 812 Superfast, la Ferrari 812 Competizione rappresenta l’interpretazione più estrema della GT made in Maranello. Il propulsore è stato profondamente rivisto con l’introduzione di bielle di titanio, più leggere del 40%, albero motore più leggero del 3%, nuovi alberi a camme, rinnovati trattamenti superficiali per la diminuzione degli attriti interni – DLC, acronimo di Diamond-like carbon – applicati a spinotti dei pistoni e alberi a camme. La potenza a disposizione è cresciuta di 30 Cv, per un totale di 830, erogati a 9.250 giri/min.

Il limitatore frena l’esuberanza del propulsore al regime di 9.500 giri/min, un record per un motore stradale di questa cubatura. L’erogazione, più appuntita che mai, non ha sacrificato significativamente la coppia motrice, che si attesta a 692 Nm a 7.000 giri/min, solo 26 meno rispetto alla Superfast. È stato riprogettato il sistema di attuazione delle valvole, che sfrutta tecnologia derivata dai propulsori F1. Inoltre, sono stati applicati condotti d’aspirazione a geometria variabile più corti per accordare meglio il propulsore agli alti regimi. Inedito pure il sistema di lubrificazione: è dotato di una pompa a portata variabile e il sistema di raffreddamento è il 10% più efficace.

L’inseguimento delle normative antinquinamento ha costretto i tecnici del Cavallino all’introduzione dei filtri antiparticolato allo scarico. Questo ha significato una profonda riprogettazione dello stesso, con la totale eliminazione dei silenziatori e l’introduzione di terminali di scarico a sezione quadrata, che amplificano la melodia del V12. Proprio lo scarico, più snello, ha permesso di ampliare l’estrattore posteriore, che sfrutta i gas di scarico del motore per migliorare l’efficienza aerodinamica del fondo piatto.

Ciò, unito ad uno spoiler più accentuato, ai generatori di vortici presenti sul lunotto posteriore (che ora è in alluminio ed integra una telecamera per la visione posteriore), al paraurti anteriore ridisegnato, ha portato ad un aumento della downforce di 80 kg a 200km/h. Il diffusore anteriore mobile, ereditato dalla Superfast, continua ad attivarsi a 250 km/h per diminuire la resistenza aerodinamica, permettendo all’auto una velocità massima di oltre 340 km/h. Da primato anche lo 0-100 all’ora, archiviato in 2,85 secondi, mentre lo 0-200 ferma il cronometro dopo appena 7,5 secondi.

Il peso è stato ridotto di oltre 30 Kg (per totali 1.487 kg a secco), grazie all’introduzione dei paraurti anteriori e posteriori di carbonio, ai cerchi di carbonio e diversi componenti interni in materiale composito. La ricerca della leggerezza è stata estesa pure ai ridisegnati deviatori di flusso, che riducono la temperatura dell’olio presente nell’impianto frenante di 30° in condizioni di uso intenso, grazie anche all’ausilio delle pinze “Aero”, già viste sulla SF90.

La rinnovata dinamica del veicolo porta con sé l’introduzione del sistema a ruote posteriori sterzanti “Passo Corto Virtuale 3.0”. In questa declinazione le ruote posteriori possono cambiare angolo in maniera indipendente l’una dall’altra, guidate dall’elettronica. SSC ed E-Diff completano il quadro del Side Slip Control 7.0, che ottimizza il grip dei pneumatici dedicati (Michelin Cup 2R), caratterizzati da una banda laterale colorata, di ispirazione Formula 1.

Gli interni vedono la comparsa del “cancelletto” per la gestione della trasmissione, un richiamo alle griglie dei cambi manuali che viene proposto anche sulla Ferrari Roma e potrebbe divenire un motivo comune alle GT Ferrari. Anche i pannelli porta sono stati ridisegnati, con braccioli di dimensioni ridotte e tasche portaoggetti flottanti. I prezzi, a partire da 499 mila euro per la versione coupé e 578 mila per la spider, non hanno fermato gli affezionati clienti del Cavallino, tanto che la 812 Competizione è già Sold-Out. La prima coupé verrà consegnata ad inizio 2022 mentre chi ha scelto di viaggiare a cielo aperto dovrà attendere il terzo trimestre 2022.

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