Mentre la Calabria resta fanalino di coda tra le Regioni italiane per velocità nelle somministrazioni, in provincia di Cosenza si vaccinano addirittura i diciottenni. A Cariati, infatti, è stato iniettato il siero Pfizer a una cinquantina di studenti del liceo scientifico “Stefano Patrizi“, dell’istituto tecnico industriale e dell’istituto tecnico economico di Mirto Crosia. È avvenuto domenica scorsa in occasione di una sorta di “Vax day” dedicato agli studenti che devono sostenere l’esame di maturità. Il tutto, naturalmente, senza che i ragazzi rientrino nelle categorie fissate dal Piano nazionale vaccini per cui ad oggi è consentita la somministrazione. Ma tutto è possibile in Calabria, dove il ciclo vaccinale è stato completato da neanche l’8% della popolazione e dove sono in attesa della seconda dose oltre 190mila persone.

A dare la notizia è il Quotidiano del Sud che pubblica pure le dichiarazioni della dirigente scolastica Sara Giulia Aiello. Quest’ultima ha affermato di essersi messa “in contatto con l’Azienda sanitaria e abbiamo concordato la vaccinazione dei maturandi”. “Se dobbiamo tutelare il Paese, non dobbiamo vaccinare solo gli anziani. – sono sempre le frasi della dirigente al giornale locale – I ragazzi sono stati molto responsabili: ognuno di loro, prima che gli fosse somministrato il vaccino, ha chiesto se quella dose fosse stata tolta a qualche persona, ripeto: se non utilizzati, i vaccini dovevano tornare indietro. Noi vogliamo che gli studenti sostengano l’esame di maturità in presenza, ma anche che affrontino quest’ultimo mese, che li separa dall’esame, in totale sicurezza”.

Come se il problema fosse questo, quindi, la dirigente scolastica rivendica la bontà dell’iniziativa ignorando che gli open day non sono organizzati per vaccinare tutti indistintamente, ma per accelerare sui tempi per le categorie aventi diritto. La vicenda ora rischia di finire in Procura perché, a dispetto di quanto sostenuto dalla dirigente, i vertici dell’Asp di Cosenza sostengono di non aver mai autorizzato la vaccinazione dei diciottenni. Lo dice il direttore sanitario dell’Asp Martino Rizzo che, intervistato da Ilfattoquotidiano.it, ammette di aver appreso stamattina della vicenda Cariati.

“Ancora non so cosa sia successo – dice Rizzo – perché siamo alle prese con una serie di attività di controllo. Non abbiamo la certezza di quello che sia successo”. Per il direttore sanitario aver vaccinato i diciottenni è grave: “Credo ci sia stata una superficialità nell’inserire qualche categoria non prevista nel piano vaccinale. Le vaccinazioni le fa l’Asp quindi la responsabilità di qualche dirigente dell’Asp ci sarà stata sicuramente. A prescindere di quale vaccino è stato fatto, non rientrando nelle categorie previste non doveva succedere una cosa del genere. Vedremo e ci determineremo appena sapremo qualcosa di più”. Se sarà necessario ,conclude Rizzo,” faremo una segnalazione in Procura perché ci potrebbe essere un danno erariale o qualcosa del genere. Se confermato, eventualmente ci potrebbe essere stato un possibile reato. Vedremo come proseguirà la Procura ma ci dovete dare il tempo di attivare le procedure di controllo. La responsabilità deve essere sempre dirigenziale”. Con il Corriere della Calabria ha parlato, invece, il direttore del distretto sanitario Jonio Antonello Graziano secondo cui ai responsabili dei centri vaccinali vengono inviate “costantemente indicazioni sulla base delle disposizioni del generale Figliuolo”. “Impensabile – commenta Graziano – che accada una cosa del genere”.

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