Stazioni semivuote, treni che viaggiano anche al di sotto del 50% della capienza (limite massimo fissato a causa della pandemia) e autobus in leggera difficoltà, ma solo in alcuni momenti della giornata. A Napoli con il ritorno in zona gialla e soprattutto con la ripartenza in presenza delle scuole superiori si temevano assembramenti sui mezzi pubblici. Invece, almeno a giudicare dalla prima mattinata di riaperture in città sembra che i napoletani si fidino sempre meno del trasporto pubblico e chi può, preferisce muoversi in macchina, con conseguenti ripercussioni sul traffico cittadino.

Dalla stazione di Montesanto, in pieno centro storico, fino a quella di Piazza Garibaldi non si sono registrate particolari situazioni di disagio per gli utenti, nemmeno negli orari di punta, in cui in passato si verificava il maggior flusso di passeggeri. Le riaperture a singhiozzo delle attività, gli ingressi a scuola in orari differenziati, con la didattica in presenza ancora al 50% in molte scuole della Campania e del capoluogo vista anche l’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca che ha imposto un limite dove non risulti possibile il distanziamento, e il ricorso al lavoro da casa, sicuramente hanno contribuito ad alleggerire il peso sul TPL. “Oggi non abbiamo particolari segnalazioni di disagi – dice il Presidente di EAV Umberto de Gregorio – di certo c’è poca fiducia da parte degli utenti, consideri che da circa un anno l’utenza media si è ridotta di almeno il 50%, ma le criticità del trasporto pubblico non sono state risolte e queste giornate possiamo considerarle ancora come se ci fosse una sorta di tregua, ma appena si comincerà ad avere più fiducia, appena riapriranno davvero tutti e soprattutto appena ritorneranno i turisti ci ritroveremo con gli stessi problemi di sempre. Del resto – prosegue il Presidente della società che gestisce il trasporto pubblico in Campania – prima della pandemia si viaggiava anche al 150% della capienza, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane molto probabilmente vedremo una situazione diversa, più difficile da gestire. E quando tornerà l’utenza di sempre – conclude De Gregorio – è impensabile continuare a far viaggiare i treni al 50% della capienza, rischiamo di avere stazioni affollate un po’ ovunque e assembramenti, inoltre, quando le scuole riapriranno in presenza al 70% o al 100% bisognerà rivedere anche gli orari di ingresso alle superiori per evitare pressioni sui mezzi pubblici”.

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