La fondazione Lombardia film commission si è costituita parte civile contro Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, ex revisori contabili della Lega al Senato e alla Camera, e l’imprenditore Francesco Barachetti. I procedimenti, il primo che si celebra col rito abbreviato e il secondo col rito ordinario, riguardano la vicenda della compravendita del capannone di Cormano, in provincia di Milano, con la quale secondo l’accusa sono stati drenati 800mila euro di fondi pubblici. La Fondazione, rappresentata dall’avvocato Andrea Puccio, spiega di essersi costituita “al fine di ottenere l’eventuale ristoro dei danni patiti”.

Secondo le indagini, gli imputati, dopo che la Fondazione aveva ottenuto un finanziamento da un milione di euro dalla Regione, tramite quell’operazione immobiliare, che risale al 2017 e passata anche per un bando “truccato”, sono riusciti a “drenare” 800mila euro, cifra incassata da una società riconducibile ai professionisti proprietaria del capannone. La tesi dell’accusa è che quell’immobile sia stato venduto a prezzo raddoppiato.

Fondazione Lombardia Film Commission, si legge in una nota, “è recentemente venuta a conoscenza della pendenza di due procedimenti penali aventi ad oggetto la procedura d’acquisto dell’immobile di Cormano adibito a sede della Fondazione, nell’ambito dei quali sono contestati reati di peculato, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e illeciti tributari”. Al riguardo, si legge ancora, “la Fondazione, che riveste la qualifica di persona offesa, ha già avviato ogni più opportuna iniziativa volta alla tutela dei propri interessi: è stato, infatti, nominato l’Avv. Andrea Puccio quale proprio difensore di fiducia, con il supporto del quale ha deciso di costituirsi parte civile in giudizio, al fine di ottenere l’eventuale ristoro dei danni patiti”.

Il 21 aprile si aprirà il processo con rito abbreviato, davanti al gup Guido Salvini, per Di Rubba, anche ex presidente di Lombardia film commission, e Manzoni, i due ex contabili agli arresti domiciliari nell’inchiesta dell’aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi sul caso della compravendita e pure su presunti fondi neri che – secondo l’accusa – sono stati creati per il partito. I reati principali sono peculato e turbata libertà nel procedimento di scelta nel contraente per la presunta vendita del capannone. Per Barachetti, invece, il processo ordinario si aprirà il 15 aprile davanti alla settima penale. Per il caso hanno già patteggiato il commercialista Michele Scillieri, suo cognato Fabio Barbarossa e il presunto prestanome Luca Sostegni. La Fondazione Lfc, partecipata dalla Regione Lombardia e dal comune di Milano, ha deciso di chiedere di entrare nei processi come parte civile per gli eventuali danni. Mentre al momento, a quanto si è saputo, l’amministrazione regionale ha deciso di non costituirsi privilegiando l’eventuale strada del giudizio civile. Il Comune, invece, dovrebbe chiedere di essere parte civile.

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