Televisione

Mara Venier: “Rifarò Domenica In”. Poi su Mahmood: “Si è comportato molto male”

In un'intervista al Messaggero l'amata conduttrice Rai si è raccontata, e si è tolta qualche sassolino dalla scarpa

di Giuseppe Candela

“Quando ho detto che sarebbe stata la mia ultima Domenica In l’ho detto perché ero convinta, lo pensavo davvero: quel programma sono 40 puntate, un anno della tua vita. Poi però ci rifletto e penso che potrei dire di no a tutto, anche a Sanremo, ma non a Domenica In. Sono già la zia Mara: se non mi cacciano, diventerò nonna Mara“, ha dichiarato la Venier in un’intervista al Messaggero confermando la sua presenza nel contenitore domenicale anche per la stagione 2021-2022.

Intanto l’edizione in corso si allungherà, come l’intero daytime di Rai1, fino a fine giugno: “Io speravo che finisse a maggio, vorrei andare a Santo Domingo dove ho casa. Più che un premio è una scelta di palinsesto. Il premio era arrivato da Stefano Coletta (direttore di Rai1, ndr), mi ha offerto la conduzione di alcune prime serate ma ho rifiutato. Preferisco fare bene una sola cosa alla volta. Ne parleremo più avanti. Intanto farò lo Zecchino d’Oro, una prima serata con Carlo Conti, a maggio.”

La conduttrice non risparmia il cantante Mahmood (“Il suo manager mi aveva pregato per l’intervista, poi ha cancellato tutto il venerdì prima. Sono cose che non si fanno, si è comportato molto male”) e spiega che nel suo futuro ci sarà un libro (“Lo dedicherò alla mia mamma. Parla di Alzheimer e spero che serva a chi vive con familiari malati. Si intitola ‘Mamma ti ricordi di me?’, perché a un certo punto non se lo ricordava più. Ma è un dolore troppo grande, non sono nemmeno convinta di volerlo finire”).

Non manca un passaggio sul suo carattere: “Ira? Roba vecchia. Non mi accendo più come un tempo, ora sono rassegnata. Ma sono abituata a lottare: se mi fai uno sgarbo ti cancello per sempre. Seleziono. Scremo. Ho cancellato due, tre al massimo. Ma non dirò mai chi. Detesto gli sleali e i traditori, i leccaculi e gli yes man. La gente che non ha il coraggio di dirmi le cose in faccia. Magari mi impunto su una cosa, ma se sbaglio, chiedo scusa. Ho sbagliato in passato, poi ho imparato a tirare fuori il carattere e a non farmi mettere i piedi in testa da nessuno. A 70 anni in questo ambiente non ci arrivi se non hai le palle. Mi hanno cacciata, richiamata, rivoluta, e sono ancora qua.”

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