Conferma che non si ricandiderà, ma rilancia l’alleanza Pd-M5s-Leu contro il centrodestra. La sindaca M5s di Torino Chiara Appendino, intervistata da Repubblica, ha parlato di “un laboratorio” per la coalizione che abbia come obiettivo le prossime amministrative in autunno. “Credo fortemente nell’esperienza del Conte 2 e non solo perché quel governo ha fatto molto per Torino”, ha dichiarato. “Vorrei che le forze che fino all’ultimo hanno tentato di tenerlo in vita si mettessero al lavoro su un progetto per questa città”. Le parole dell’Appendino sono destinate a fare rumore sul fronte giallorosso perché arrivano in uno dei momenti più delicati per le forze in campo. Da una parte infatti il Pd è in piena lotta per la segretaria dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti, mentre dall’altra i 5 stelle lavorano a una “rigenerazione” della struttura sotto la leadership di Giuseppe Conte.

Il problema resta riuscire a trovare un nome che metta tutti d’accordo. Ma in merito all’eventuale candidato comune, Appendino ha replicato: “Il nome viene dopo, il nome si trova, ma chiedo che senso abbia non avviare un percorso comune a partire da quel che è stato fatto, dai progetti in corso come il centro per l’intelligenza artificiale, la seconda linea della metropolitana, dai valori che ci accomunano. Soprattutto visto che qui non c’è il problema del sindaco uscente”. Appendino, il 13 ottobre scorso, aveva annunciato l’intenzione di non ricandidarsi in un videomessaggio pubblicato su Facebook: la sua decisione è stata ufficializzata dopo la condanna per falso in atto pubblico nel caso Ream. “E’ stata una mia scelta in autonomia”, ha detto oggi. “E anche se sono sospesa mi sento di appartenere in pieno alla comunità del Movimento”.

La sindaca, sempre intervistata da Repubblica, ha anche difeso la scelta di Beppe Grillo di affidare la rifondazione del Movimento a Giuseppe Conte. “Da forza di piazza, di protesta, siamo diventati una forza di governo che ha il dovere di trasformare i suoi ideali in azioni programmatiche”, ha dichiarato. Quindi la prima cittadina ha detto si essere “molto felice che Conte si sia messo a disposizione. Dobbiamo aprirci”. Per quanto riguarda le espulsioni di chi ha votato contro la fiducia a Mario Draghi, Appendino si è limitata a dire che il tema delle “espulsioni non va personalizzato. Chiedersi se siano giuste o sbagliate è come guardare il dito, invece che la luna. La verità è che ci sono sensibilità diverse, posizionamenti politici diversi, di cui io ho massimo rispetto”.

Articolo Precedente

Vaccini, a un anno dal contagio l’Italia è un paese nel caos

next
Articolo Successivo

Draghi e il tabù del neoliberismo: le sorti del Paese dipendono solo da quello

next