Carles Puigdemont, Clara Ponsati e Toni Comin, i tre eurodeputati separatisti catalani fuggiti all’estero dopo il referendum per l’indipendenza della Catalogna del 2017, non godono più dell’immunità parlamentare. Lo ha deciso a maggioranza l’Eurocamera riunita in plenaria a Bruxelles. I sì per l’ex presidente della Catalogna sono stati 400, 248 i no e 45 gli astenuti. Nei confronti di Ponsati 404 sì, 247 no e 42 astenuti ed infine per Comin 404 sì, 247 no, e 42 astenuti. La revoca dell’immunità apre la strada ad un nuovo esame da parte della giustizia belga delle richieste di estradizione emesse dalla Spagna contro Puigdemont e Comin che vivono in Belgio. Ponsati invece vive in Scozia, paese che ha sospeso tale esame, in attesa della decisione degli eurodeputati. E sempre oggi un tribunale spagnolo ha revocato la semilibertà che era stata in gennaio a sette leader indipendentisti catalani, condannati a pene fra i nove i 13 anni. I sette dovranno tornare immediatamente in carcere, dopo aver goduto in questi mesi di libertà di movimento durante il giorno, anche durante la campagna per le elezioni regionali.

La decisione del Parlamento europeo – Per la ministra degli Esteri spagnola, Arancha González Laya, la decisione del Parlamento Ue significa soltanto una cosa: “I problemi della Catalogna si risolvono in Spagna, non in Europa”. La linea del governo di Madrid, aggiunge è quella di “tendere la mano alle forze politiche catalane per trovare una soluzione attraverso il dialogo e la negoziazione”. La richiesta di revocare l’immunità per i tre leader indipendentisti, eletti al Parlamento Ue nel 2019, è stata avanzata oltre un anno fa dalla Corte suprema spagnola, ma i tempi si sono dilatati a causa della pandemia. L’esito del voto in plenaria in realtà era scontato: la commissione giuridica a Strasburgo, infatti, competente in materia, aveva già espresso il suo parere favorevole con 15 sì, 8 contrari e due astenuti. I giudici spagnoli accusano Puigdemont, Ponsati e Comin di sedizione dopo i fatti dell’1 ottobre 2017, quando i catalani furono chiamati al voto per il referendum sull’indipendenza mai riconosciuto da Madrid.

Stop al regime di semilibertà – La decisione del Tribunale di vigilanza penitenziaria numero 5 della Catalogna ha cassato un regime di semilibertà concesso dal governo regionale all’ex vicepresidente catalano Oriol Junqueras, gli ex consiglieri regionali Jordi Turull, Josep Rull, Raul Romeva e Joaquim Forn, e i leader delle associazioni civiche Anc e Omnium, Jordi Sanchez e Jordi Cuixart. Tutti sono stati condannati per il loro ruolo nel tentativo secessionista del 2017.

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