Fu lui, secondo le indagini, a fornire i documenti contraffatti agli uomini fedeli allo Stato Islamico che il 13 novembre 2015 gettarono Parigi nel caos con la strage del Bataclan e gli attacchi allo Stade de France. Oggi, a distanza di più di cinque anni dall’attentato terroristico che scosse la Francia e l’Europa, un algerino di 36 anni è stato fermato dalla polizia su disposizione della Dda di Bari con l’accusa di partecipazione a un’organizzazione terroristica.

L’uomo si chiama Athmane Touami, alias Tomi Mahraz, e secondo quanto accertato dagli investigatori del Servizio per il Contrasto dell’estremismo e del terrorismo esterno della polizia e dalla Digos di Bari, è ritenuto un membro a tutti gli effetti di Isis. Le indagini hanno consentito di accertare, anche grazie alla collaborazione di forze di sicurezza internazionali, la vicinanza dell’indagato ad ambienti radicali di matrice jihadista, oltre al suo coinvolgimento negli attentati terroristici del novembre 2015 a Parigi.

Stando alle indagini della Polizia, coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Giannella e dal pm Federico Perrone Capano, con i fratelli Medhi e Lyes Touami, oltre a Hamid Abaaoud Abdel, deceduto in Francia il 18 novembre 2015, Khalid Zerkani e altri soggetti, alcuni dei quali non ancora identificati e operanti sia in Italia che in Algeria, Francia, Belgio, Spagna e Siria, Touami avrebbe fatto parte di una cellula terroristica di Daesh come componente dell’ala operante in territorio francese e belga, con collegamenti in Siria e in altri paesi nordafricani. Con il gruppo terroristico, secondo l’accusa, si è mantenuto in contatto operativo tramite i propri fratelli e altri sodali, tra cui tale Fufo o Fofa Marsial, soggetto collegato ad Ahmed Sami Ben, garantendo ai presunti complici, insieme ai propri fratelli, la disponibilità di documenti contraffatti, oltre al supporto alle attività terroristiche del gruppo.

Nel luglio 2015, pochi mesi prima degli attentati terroristici di Parigi del novembre 2015, il 36enne algerino fu arrestato a bordo del treno Parigi-Milano in possesso di carte di identità false rilasciate dalla rete belga denominata “Catalogue”, la quale – secondo le indagini – ha fornito documenti falsi a tutti i terroristi del Bataclan, attentato compiuto il 13 novembre 2015. Pochi giorni dopo quegli attentati, poi, il 20 novembre, durante una perquisizione a casa di Medhi Touami, fratello di Athmane, a Parigi, la polizia trovò una borsa, ritenuta di proprietà del 36enne, contenente vari documenti falsi e altri rubati, sette telefoni cellulari e diversi dischi rigidi con all’interno “329 fotografie legate all’Islam radicale e cinque video parziali dello stesso tipo”. Secondo la Dda di Bari il ruolo dei fratelli Touami era proprio quello di “esperti in grado di fornire un supporto logistico, luoghi di appoggio, mettendo a disposizione merce di provenienza delittuosa” e “di falsari al servizio delle organizzazioni terroristiche”.

Dalle indagini degli inquirenti è emerso che i fratelli Touami erano in contatto con la maggior parte dei terroristi legati allo Stato Islamico che negli anni hanno colpito le città francesi, non solo in occasione della strage del Bataclan. La loro carriera criminale è iniziata come semplici borseggiatori a Bruxelles, successivamente si sono specializzati nell’attività di falsificazione e ricettazione di documenti contraffatti, “sviluppando contemporaneamente un processo di radicalizzazione religiosa, anche per effetto dei frequenti e prolungati contatti con soggetti organizzatori di filiere jihadiste e militanti in associazioni terroristiche internazionali”. In particolare “i loro nomi risultano in connessione – si legge negli atti – , sin dal 2010, con alcuni soggetti successivamente coinvolti in attentati terroristici avvenuti nel 2015 e 2016, tra cui Amedy Coulibaly, coinvolto il 9 gennaio 2015 nel sequestro di persona di alcuni clienti in un supermercato kosher di Parigi, con la correlata morte di alcuni di essi, Chérif Kouachi, alias Abou Essen, uno degli autori dell’attentato alla sede del giornale francese Charlie Hebdo avvenuto il 7 gennaio 2015 a Parigi, Akrouh Chakib e Abaaoud Abdel Hamid, due degli autori degli attentati commessi a Parigi il 13 novembre 2015″.

Il 36enne si trovava già in carcere a Bari e la scarcerazione era prevista per il 19 giugno 2021. Le indagini su Athmane Touami erano cominciate nel maggio 2019 quando, mentre era nel Centro di permanenza temporanea (Cpr) per migranti di Bari, gli agenti della Digos hanno accertato la detenzione di un documento falso, utilizzato per muoversi liberamente nei paesi dell’area Schengen. Per questo è stato processato e condannato alla pena di 2 anni, in scadenza tra qualche mese. “La imminente scarcerazione dell’indiziato impone, pertanto – si legge nel decreto di fermo – , l’adozione del presente provvedimento pre-cautelare, sussistendo concreti elementi che portano a ritenere che lo stesso, non appena liberato, si darà alla fuga, facendo perdere le proprie tracce”.

L’attività svolta dai fratelli Touami potrebbe aver avuto un ruolo determinante nell’organizzazione e nell’esecuzione degli attentati terroristici firmati dalle Bandiere Nere in Europa, visto che le indagini degli anni passati hanno accertato che molti dei vertici delle cellule terroristiche sono più volte transitati dal porto di Bari da e verso la Siria. È il caso, ad esempio, del terrorista francese naturalizzato belga che prese parte agli attentati del Bataclan, Salah Abdeslam, che passò dallo snodo pugliese almeno “due volte”. Tanto che la Dda locale aveva anche aperto un’inchiesta spiegando che “decine di terroristi” erano transitati dal porto barese.

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