Denis Verdini torna a casa dal carcere e trova ad attenderlo il leader del primo partito italiano. Niente male per l’ex senatore, già consigliere fidato di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, ora ai domiciliari dopo 80 giorni di carcere e una pena da sei anni e mezzo da scontare. La coincidenza vuole che ad attendere Verdini fuori dalla cella ci sia infatti pure il fidanzato di sua figlia, che è pure il leader della Lega. Sabato ad accogliere l’ex senatore berlusconiano dopo il rilascio c’era infatti pure Matteo Salvini, in compagnia della fidanzata Francesca. Come raccontano Repubblica e La Nazione, Salvini ha trascorso qualche ora nella villa della famiglia Verdini a Pian del Giullari, sulle colline del capoluogo toscano. Poi, nella giornata di domenica, è rientrato a Milano.

Verdini, 69 anni, è stato condannato in via definitiva a sei anni per il crac del Credito cooperativo fiorentino ed è in carcere dall’inizio di novembre. Due giorni fa il tribunale di Sorveglianza gli ha concesso i domiciliari perché lo considera “un soggetto particolarmente vulnerabile al contagio da Covid 19″ e “occorre tutelare in via provvisoria la sua salute“. Nel provvedimento del giudice si spiegava inoltre che “alla luce della emergenza epidemiologica Covid-19 attualmente in atto in alcuni reparti dell’Istituto di detenzione le condizioni di salute del detenuto, in particolare quelle cardio respiratorie croniche già compromesse, potrebbero essere poste a serio rischio di peggioramento dalla possibile diffusione del virus in ambito carcerario e comunque non adeguatamente gestite in ambito penitenziario, con l’ausilio di strutture esterne, in considerazione del significativo sovraccarico a livello nazionale dei presidi ospedalieri attualmente prevalentemente dedicati ad affrontare la pandemia”.

Durante la detenzione nel carcere di Rebibbia Verdini ha ricevuto le visite di di parlamentari, come aveva raccontato ilfattoquotidiano.it: lo stesso Salvini, Matteo Renzi, Luca Lotti e tanti ex compagni di centrodestra. E poi il “re delle cliniche romane” Antonio Angelucci, Ignazio Larussa e Daniela Santanché, fino a Maurizio Lupi e Renata Polverini. Tra tutte a sollevare più curiosità era la visita del leader di Italia viva, che si era recato a trovare il vecchio alleato nei giorni in cui alzava la tensione sul governo di Giuseppe Conte, minacciando esplicitamente la caduta. Una minaccia poi diventata realtà dopo le feste, con il ritiro delle ministre renziane dall’esecutivo. E che ha condotto il Paese in una crisi politica proprio nel mezzo della seconda ondata della pandemia, con un piano di vaccinazioni da portare avanti e il Recovery da approvare e inviare a Bruxelles. Un momento cruciale, con le consultazioni ancora in corso al Quirinale e Italia viva che vorrebbe intepretare il ruolo di ago della bilancia della crisi politica. È in questa situazione che Verdini, il mister Wolf della politica che ha accompagnato le ascese di Berlusconi e Renzi, torna a casa. E chi ci trova? Salvini.

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