Un accordo di governo che riparta da un cronoprogramma per arrivare a fine legislatura. Al termine del primo giorno di consultazioni dell’esploratore Roberto Fico, anche Matteo Renzi chiede che l’intesa delle forze di maggioranza riparta dai contenuti e in particolare da un “documento scritto” sugli interventi prioritari per il Paese, su “chi fa cosa e in che tempi” per “togliere a tutti gli alibi”. Un punto di partenza comune con Pd e M5s che però va realizzato in tempi brevissimi: entro martedì il Colle aspetta una risposta dal presidente della Camera e, visti i continui richiami alla necessità di “risolvere in tempi brevi” la crisi di governo, i partiti dovranno fare in fretta o almeno dimostrare che fanno sul serio.

I punti “divisivi”, come li hanno chiamati gli stessi leader nel corso della giornata, rimangono. Se i 5 stelle hanno chiesto che proposte “provocatorie” come il Mes siano accantonate, Renzi ha ribattuto aprendo le trattative su più fronti: “Siamo disponibili a discuterne e per questo chiediamo che lo siano anche i 5 stelle. Ci sono molti elementi divisivi: il Mes, le infrastrutture, il reddito di cittadinanza, i banchi a rotelle. Su tutti questi temi ci sono opinioni diverse. Nessuno può pretendere di imporre agli altri le proprie idee, siamo disponibili a discutere”. Renzi non ha citato temi a caso, ma alcuni degli interventi centrali per il Movimento, ma pure per l’esecutivo Conte 2. Tanto che un altro dei punti toccati dall’ex premier è stato il piano vaccini. Secondo alcune fonti, è proprio a quello che vuole puntare, magari chiedendo la testa del super commissario Domenico Arcuri.

Resta poi ancora aperta la questione del premier: Pd e Movimento hanno blindato la figura di Giuseppe Conte come futuro premier, mentre Renzi ha detto di “non aver fatto nomi” a Fico. Quindi si è ostinato a non sciogliere la riserva, per tenere in mano più a lungo possibile tutte le carte. Ora il tema principale che si pone è quello dei tempi: se va scritto una sorta di contratto di governo, come quello elaborato in circa 10 giorni nel 2018 e su cui nacque il patto Lega-M5s, sarà necessario sedersi intorno a un tavolo e trovare quel “punto di incontro nell’interesse del Paese” che ha evocato lo stesso Renzi.

La vera incognita, raccontano le fonti della maggioranza, ora è capire dove vuole andare a parare Matteo Renzi. Non ha parlato di nomi, ma nei corridoi le trattative si concentrano già sui ministeri in bilico e le richieste che potrebbero arrivare nelle prossime ore. Non solo Arcuri, ma anche Alfonso Bonafede, Roberto Gualtieri, Lucia Azzolina: sono questi i nomi che finiscono nel tritacarne delle discussioni tra i pontieri e nei retroscena, mentre ancora alla Camera è in corso il giro di colloqui. Il premier intanto osserva da lontano e, fanno sapere, e informalmente in contatto con il presidente della Camera. E non è escluso che, tra stasera e domani mattina, non dica anche la sua sull’iter che si sta sviluppando e che potrebbe svilupparsi anche oltre la mattinata di domenica: al momento un secondo giro di consultazioni, necessario per riuscire a trovare la quadra sui temi, è tutt’altro che da escludere.

La strada insomma è ancora in salita, ma da una parte e dell’altra della barricata si predica prudenza: dopo il primo giorno di consultazioni ci sono stati alcuni segnali positivi e tanti dubbi ancora restano da sciogliere. I leader Nicola Zingaretti e Vito Crimi hanno accettato di tornare al tavolo con i renziani, ma hanno chiesto “lealtà e chiarezza”. Renzi, unico responsabile della crisi, ha replicato dicendo che “è sempre stato leale”. Anche su questo, se vogliono davvero andare avanti fino a fine legislatura, dovranno trovare una mediazione.

Italia viva: “Serve un metodo condiviso e un documento scritto” – L’incontro della delegazioni di Italia viva con Fico è stato quello che è durato più a lungo: oltre un’ora di faccia a faccia durante i quali hanno parlato di “temi e non di nomi”. Matteo Renzi, presentandosi davanti ai giornalisti, ha iniziato ringraziando Mattarella per aver accettato la condizione di Iv di fare un “mandato esplorativo” per valutare la tenuta della nuova maggioranza: “Così si può fare un confronto sui contenuti”, ha detto. Quindi l’ex premier ha esordito parlando delle urgenze per il Paese e, non è un caso, attaccando le scelte sul fronte sanitario, alcune delle quali riconducibili direttamente al commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri: “Non servono interventi stravaganti sui vaccini, non servono ‘primule’, come non servivano i banchi a rotelle. Serve un investimento sanitario all’altezza”, ha detto. Renzi ha poi rivendicato la decisione di strappare, dicendo che “la crisi non nasce dalle antipatie personali”, ma dal voler fare una discussione “sul futuro del Paese su come spendere i 209 miliardi del Recovery Fund e come affrontare la prima emergenza, la vaccinazione”.

Per dare queste risposte, Italia viva chiede che le trattative siano ancorate a “un documento scritto”. “Non servono riunioni notturne fino all’alba o emendamenti di notte, ma un metodo condiviso e un documento scritto”. Renzi, come già detto dopo l’incontro al Colle, ha assicurato: “Preferiamo un governo politico rispetto ad uno istituzionale”. Ma non “un governo a tutti i costi”. Sui temi “divisivi”, ha detto: “Il Mes vuol dire 36 miliardi, noi siamo convinti che questi soldi servano, se il M5s è contrario cercheremo di capire le ragioni e di affrontare tutti i punti in discussione. Non solo Mes, se siamo disponibili a trovare soluzioni sul Mes lo siano anche gli altri”. Proprio il Mes rimane uno dei punti più critici: il no sul punto al momento è una delle condizioni irrinunciabili da parte dei 5 stelle. Resta poi un altro tema cruciale da sciogliere: a Renzi e ai suoi va bene ripartire da Conte premier? “Abbiamo sempre detto che i nomi arrivano dopo i contenuti e con Fico non abbiamo discusso di nomi. Sono importanti ma arrivano alla fine”, ha dichiarato.

Infine, l’ex premier ha replicato alla richiesta di “lealtà” da parte di Pd, 5 stelle e Leu, difendendo quella che secondo lui è stata “la lealtà di Italia viva”: “La Costituzione parla di disciplina e onore, oggi è comparsa un’altra parola, la lealtà: per noi la lealtà è dire nelle riunioni private quello che si dice in pubblico. Noi lo siamo, noi da mesi chiediamo di parlare di contenuti. Siamo pronti a lavorare con disciplina, onore e lealtà”. E ha chiuso: “Per noi è importante non spendere male i soldi del Recovery Fund e siamo disponibili a fare tutti gli sforzi per arrivare a un punto di caduta nell’interesse degli Italiani e non dei partiti che hanno visto emergere i contrasti”.

Le richieste del M5s – I primi a citare l’esigenza di stilare un “cronoprogramma” è stata la delegazione M5s, la prima a essere ricevuta da Vito Crimi. “Abbiamo posto l’esigenza che si lavori a un piano dettagliato in temi e tempi, che dia comunicazione certa del lavoro che il governo dovrà fare, e che dovrà essere solennemente sottoscritto da tutte le forze che parteciperanno al governo”, ha dichiarato Vito Crimi alla fine dell’incontro. La prima preoccupazione per i 5 stelle è stata blindare il presidente del Consiglio dimissionario: “Abbiamo ribadito che la scelta di Conte come guida del governo è indiscutibile e frutto di sintesi e di equilibrio tra le forze di maggioranza. E su quella che ancora si può costruire un grande lavoro”. Quindi Crimi ha citato quelle che per il M5s sono le priorità: “Sul tema dei ristori e del sostegno alle imprese deve esserci un netto lavoro di prosecuzione e miglioramento del percorso già fatto”.

Al tempo stesso però, il capo politico M5s ha chiesto di “accantonare alcuni temi, strumentali e provocatori, penso al Mes” e “prendere atto che non c’è una maggioranza” che lo appoggia e quindi che “venga tolto dall’agenda e ci si concentri sulle questioni che hanno un sentire comune e siano più importanti”. Una frase che si mal concilia con quanto detto poi da Matteo Renzi, che invece ha chiesto che tutti i temi, a partire da quelli divisivi, siano discussi al tavolo.

Crimi ha però anche ribadito che, come detto al capo dello Stato, i 5 stelle non mettono veti sul ritorno al tavolo dei renziani: “Siamo pronti ad affrontare questa sfida con tutte le forze che hanno composto la maggioranza questo anno e mezzo per dare al Paese un governo nel più breve tempo possibile, che è quello di cui abbiamo bisogno. Su questo siamo disposti a lavorare”. E l’orizzonte d’azione dovrà essere, secondo i 5 stelle, la fine della legislatura: “Abbiamo rappresentato la proposta di partire dall’agenda 2021- 23 cioè quel lavoro sul programma iniziato dopo il vertice del 5 novembre a cui avevano partecipato tutte le forze politiche; uno dei tavoli era sulle proposte per il periodo post pandemico. Furono coinvolte tutte le forze ed era in stato avanzato, possiamo partire da quello declinando poi in quale direzione si può andare, tenendo conto che il governo ha 24 mesi di lavoro sino a fine legislatura“.

Le richieste del Pd – Poco meno di un’ora dopo Crimi, è stato invece il leader Pd Nicola Zingaretti a presentarsi davanti alle telecamere ed esporre le richieste avanzate a Fico. E come già anticipato da Crimi, ha confermato l’obiettivo di ripartire da “un programma di legislatura” per “far prevalre il bene comune del Paese“. Quindi ha ribadito la disponibilità ad andare avanti con Conte: “Il Pd è impegnato con grande determinazione alla scrittura di un programma di fine legislatura sostenendo Conte nel mandato, partendo dalle forze che hanno votato l’ultima fiducia per un lavoro collegiale”. Nessun veto anche da parte del Pd, che però ha chiesto “lealtà” a chi ha fatto cadere il governo: “Chiediamo a tutte le forze politiche di stare in questo confronto con volontà e spirito costruttivo, indispensabili per ottenere i risultati”. E ha dato la sua garanzia: “Noi vediamo l’occasione del patto di legislatura come un’occasione non per tornare all’Italia pre-pandemia ma per ricostruire questo Paese. Noi faremo di tutto per essere leali e coerenti con questo obiettivo, ci permettiamo di fare un appello affinché tutti lo siano perché a questo punto non si può davvero sbagliare”.

Zingaretti è anche entrato nello specifico sui temi e ha indicato le riforme che il Pd propone agli alleati per il programma di fine legislatura. “Chiusura e attuazione dello Sure e del Recovery Plan”; “la riforma fiscale all’insegna della selettività e della semplificazione”; “la riforma della giustizia che coniughi garanzie costituzionali e tempi del processo“; “pacchetto di riforme istituzionali di stampo proporzionale su cui già c’era stata ampia convergenza”; “le necessarie riforme legate alle politiche attive del lavoro”; le “riforme sociali”, dalla “ricostruzione di un modello sanitario”, alla scuola, la ricerca e l’università”; e “infine il tema del commercio del turismo e del terziario, settori duramente colpiti dalla pandemia”. Poco prima di entrare all’incontro, Zingaretti aveva ribadito la necessità di andare avanti, definendo “insopportabile” la distanza “tra il sentimento degli italiani e le loro preoccupazioni quotidiane e un dibattito politico ai più incomprensibile, chiuso in se stesso, in alcuni casi mosso da soli interessi personali o di partito“.

Il calendario delle consultazioni di Fico di domenica 31 gennaio – Ore 10 – Gruppo parlamentare “Europeisti – MAIE – Centro Democratico” del Senato della Repubblica. Ore 11.20 – Gruppo Parlamentare “Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)” del Senato della Repubblica. Ore 12.40 – Gruppo Parlamentare Misto della Camera dei deputati limitatamente alle Componenti che fanno riferimento alla maggioranza: Centro Democratico- Italiani in Europa; Maie-Movimento associativo Italiani all’estero-Psi; Minoranze linguistiche. Ore 14 – Gruppo Parlamentare Misto del Senato della Repubblica limitatamente ai componenti che fanno riferimento alla maggioranza.

CRONACA ORA PER ORA

21 – Leu: “Abbiamo ribadito il sostegno a Conte”
“Abbiamo ribadito un pieno e leale sostegno per la ripartenza di un governo guidato da Giuseppe Conte”. Così Federico Fornaro, capogruppo alla Camera di Leu, dopo il colloquio della delegazione con il presidente della Camera, Roberto Fico, a cui è stato affidato un incarico esplorativo dal Quirinale per la soluzione della crisi di governo.

20.05 – Renzi: “Mandato esplorativo consente confronto sui contenuti come chiesto da Italia viva”
“Serve un metodo condiviso e un documento scritto”.

20 – E’ finito l’incontro Italia viva-Fico

18.50 – In corso l’incontro di Italia viva con Fico
E’ iniziato l’incontro tra la delegazione di Italia viva e il presidente della Camera, Roberto Fico.

18.45 – Anche Renzi nella delegazione di Italia viva che incontrerà Fico
Il leader di Italia viva, Matteo Renzi, farà parte della delegazione che alle 18.40 incontrerà a Montecitorio il presidente della Camera, Roberto Fico, per le consultazioni. E’ quanto si apprende da fonti di Iv. Oltre a Renzi ci saranno i capigruppo di Camera, Maria Elena Boschi, e Senato, Davide Faraone.

18.30 – Crimi al congresso di Sinistra italiana: “Percorso col centrosinistra vada oltre il governo”
“Il percorso avviato di collaborazione con il centrosinistra non può essere delegato a una mera alleanza di governo temporanea, ma dovrà essere declinato in altre forme che possano contribuire a trovare modi comuni per trovare soluzione ai problemi del Paese”. Lo ha detto il leader politico del M5s, Vito Crimi, intervenendo al congresso di Sinistra Italiana.

18.10 – Zingaretti: “Prevalga bene comune, si scriva un programma di fine legislatura”
“Questo obiettivo di costruire un programma di legislatura deve essere in assoluta sintonia con la voglia degli italiani di guardare al futuro con fiducia. Quello che dobbiamo far prevalere è il bene comune del Paese e, in questo momento, ciò coincide con la necessità di avere un governo e un programma di fine legislatura”. Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine delle consultazioni con il presidente della Camera Roberto Fico. E chiede di ripartire dai temi: “Next generation Ue, riforma fiscale, riforma della Giustizia e il pacchetto di riforme costituzionali. A partire dalla riforma della legge elettorale proporzionale”.

18 – Terminato l’incontro della delegazione Pd con Roberto Fico

17.20 – Crimi: “Abbiamo chiesto che vengano accantonati temi divisivi, come il Mes”

17.20 – Crimi: “Abbiamo chiesto che si lavori a un cronoprogramma da far sottoscrivere a tutte le forze politiche”

17.15 – Terminato l’incontro tra Fico e delegazione M5s
Si è concluso l’incontro tra il presidente della Camera Roberto Fico e la delegazione M5S nell’ambito delle consultazioni.

16.35 – Crippa: “Se M5s avesse messo dei veti avrebbe ostacolato Conte”
“Se il Movimento 5 Stelle ieri avesse messo dei veti avrebbe ostacolato il presidente Conte. La sua figura invece può traghettare tutti noi fuori da questa crisi politica. Dobbiamo concentrarci sui due anni che restano a questa legislatura e partire dai punti programmatici e da un’agenda di governo: dobbiamo spendere i 209 miliardi del Recovery Fund e dall’altra parte servono misure di rilancio istituzionale, quindi con una legge elettorale e percorsi di riforma da condividere il più possibile con tutti ‘arco parlamentare”. Così il capogruppo alla Camera Davide Crippa ai microfoni di Skytg24.

16.25 – La composizione della delegazione Pd
La delegazione del Pd che incontrerà il presidente Fico è composta dal segretario Nicola Zingaretti, dal vice segretario Andrea Orlando, dai capigruppo di Camera e Senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci e dalla presidente del partito Valentina Cuppi.

16 – E’ iniziato l’incontro con la delegazione M5s

15.30 – Portavoce Fico: “Si parte alle 16 nella biblioteca di Montecitorio”


15.15 – Zingaretti: “Distanza insopportabile tra gli italiani e la politica”
“C’è una distanza ormai quasi insopportabile tra il sentimento degli italiani e le loro preoccupazioni quotidiane e un dibattito politico ai più incomprensibile, chiuso in se stesso, in alcuni casi mosso da soli interessi personali o di partito”.

15.10 – Zingaretti: “Serve confronto vincolante e strategico”
“Occorre sviluppare in queste ore quel confronto programmatico richiesto da tutti e che noi ci auguriamo sia franco, approfondito e privo di strumentalità e di confusi diversivi e obiettivi politici. Mantenere la dignità della politica è un tutt’uno con la ricostruzione di un governo ampio fondato su un programma vincolante e strategico”.

15 – Zingaretti: “Conte è la sola personalità capace di raccogliere i consensi necessari”
“Il Pd ribadisce di indicare Conte come la sola personalità capace di raccogliere i consensi necessari. Egli ha ottenuto già la fiducia piena alla Camera dei deputati e un sostegno amplissimo al Senato. Ha lavorato con noi ed è in grado di garantire equilibrio e una immediata ripartenza”. Così il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

14.14 – Crippa (M5s): “Siamo compatti nel sostenere Conte”
“Il M5s stelle è compatto nel sostenere Giuseppe Conte. Oggi partiranno le consultazioni con il presidente Fico. Noi cerchiamo di concentrarci sui due anni che mancano alla fine della legislatura. I temi divisivi devono essere lasciati fuori. Pensiamo al Mes, che è uno strumento che viene continuamente sbandierato come essenziale, ma in Parlamento non c’è una maggioranza che lo possa votare. Per cui è un tema che rischia di ingessare la ripresa del dialogo”. Lo ha detto, parlando a Sky tg24, il capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa.

Ore 13.30 – Base riformista Pd: “Urgente restituire all’Italia un governo nel pieno delle sue funzioni”
Base Riformista, l’area del Pd guidata da Lorenzo Guerini e Luca Lotti, ha ribadito “la piena condivisione degli orientamenti manifestati da Nicola Zingaretti e dalla delegazione del Pd nella gestione della crisi, con il coinvolgimento permanente dei gruppi di Camera e Senato, guardando all’urgenza di restituire all’Italia un governo nel pieno delle sue funzioni e che poggi su un’ampia e solida maggioranza parlamentare”. Lo rende noto un comunicato stampa di Base Riformista. “Questa mattina – viene spiegato – a poche ore dall’inizio delle consultazioni del Presidente incaricato Roberto Fico, si è svolta una riunione di aggiornamento sulla crisi di governo e di coordinamento politico di Base Riformista. Alla riunione in videoconferenza hanno preso parte, oltre a Guerini e Lotti, gli oltre cinquanta parlamentari dell’area insieme ai vari coordinatori regionali”.

Ore 13 – Come funzioneranno le dichiarazioni alla stampa dopo gli incontri
“Le delegazioni potranno rilasciare dichiarazioni alla stampa nella Sala della Regina. In sala le presenze saranno contingentate a causa della emergenza sanitaria e, a tal fine, i giornalisti presenti potranno essere al massimo 18 per ciascuna fase delle consultazioni”. Si legge in una nota della Camera sulla consultazioni del presidente Roberto Fico che partiranno da oggi pomeriggio alle 16. “Di concerto con l’Associazione Stampa Parlamentare, si è scelto quindi di effettuare un sorteggio tra le testate che abbiano iscritti all’Associazione stessa. La copertura audiovisiva sarà garantita dalla Camera dei Deputati, attraverso le immagini messe a disposizione sulla webtv e sul canale satellitare. L’Ufficio stampa della Camera dei deputati, inoltre, fornirà a tutte le testate e a tutti gli operatori che ne faranno richiesta fotografie e riprese video delle delegazioni e metterà a disposizione questi materiali sui propri social network”.

Ore 12 – Consultazioni di Fico iniziano alle 16

Ore 10 – Carfagna (Fi): “Draghi guidi un governo di salvezza nazionale”
M5S e Pd “dovrebbero mettere da parte ogni interesse di bottega e avanzare il nome di spessore come l’ex presidente della Bce Mario Draghi. Chi meglio di lui potrebbe dar vita a un governo di salvezza nazionale”. Così Mara Carfagna di Forza Italia, intervistata da ‘Repubblica’. “Il centrodestra ha fatto bene in questo primo giro a preservare l’unità della coalizione e a ritrovare compattezza sul veto al Conte ter”, prosegue, ma “dopo, dato che elezioni si allontanano, credo che il centrodestra compirebbe un grave errore col chiudersi, arroccarsi sull’Aventino”. Insomma, “il gesto di vero patriottismo sarebbe quello di proporre un governo col sostegno dei migliori”, dice la vicepresidente della Camera.

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