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Da Casapesenna a Tenerife: i nipoti di Zagaria investono i soldi dei Casalesi alle Canarie

Lo documenta l’ordinanza di arresto notificata dalla Dda di Napoli ai fratelli Filippo, Nicola e Mario Francesco Capaldo, tre degli otto destinatari di misure cautelari con accuse che spaziano dall’associazione camorristica, riciclaggio e intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa. Avevano messo in piedi un’azienda di noleggio di veicoli elettrici, la Cattleya Reni
Da Casapesenna a Tenerife: i nipoti di Zagaria investono i soldi dei Casalesi alle Canarie
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Da Casapesenna a Tenerife, nelle Canarie. Il clan dei Casalesi aveva individuato nella meta turistica spagnola uno dei luoghi dove ripulire i proventi criminali e metterli al riparo dai sequestri. Lo documenta l’ordinanza di arresto notificata dalla Dda di Napoli ai fratelli Filippo, Nicola e Mario Francesco Capaldo, nipoti del boss Michele Zagaria, tre degli otto destinatari di misure cautelari con accuse che spaziano dall’associazione camorristica, riciclaggio e intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa.

A Tenerife, tra la primavera e l’estate 2017, Nicola e Mario Francesco Capaldo avevano messo in piedi un’azienda di noleggio di veicoli elettrici, la Cattleya Reni, “ubicata in Avenida de Espana, 38660 Adeje, Canarias, (Tenerife)”, si legge nell’informativa dei carabinieri del Ros. Dopo diversi sopralluoghi compiuti nei mesi precedenti per mettere a punto il business, “dal luglio del 2017 i fratelli Capaldo si trasferiscono definitivamente alle Canarie”. Luogo scelto per “sfuggire ai provvedimenti giudiziari”, come confida Mario Francesco Capaldo a un amico, G. S., in una conversazione in auto intercettata:

M.F. “Eh! … Compà, veramente io e Nicola mio fratello abbiamo deciso che a settembre ce ne andiamo! …

G: Dove andate, al Nord?

F: A Tenerife! … Tramite che …. ci è scappato ….e vi sta stipato! …

G: Vai a vedere là come si campa!

F: No! Ma perché… a rischiamo solo che ci incatastano e prendiamo qualche dieci anni per senza niente!…

Il noleggio di veicoli elettrici non era l’unico ramo d’azienda della fazione criminale. Da anni i nipoti di Zagaria avevano messo le mani sul settore della distribuzione alimentare, anche attraverso una società con Giuseppe Siciliano, titolare della “Distribuzione Siciliano Srl” operante nell’ingrosso di prodotti alimentari, nelle catene di supermercati “Pellicano” e “Jolly Market“, presenti con 21 punti vendita tra Caserta e Napoli. Tramite altre società produttrici di beni alimentari intestate a prestanomi, il clan dei Casalesi otteneva profitti coi rifornimenti ai market delle catene.

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