Continua il botta e risposta a distanza tra Regione e governo sui dati che hanno fatto sì che la Lombardia entrasse in zona rossa sabato 14 gennaio, anziché rimanere arancione. Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha ribadito, in un’intervista al Corriere della Sera, come l’errore nel calcolo dell’Rt sia stato del Pirellone, che in settimana ha mandato all’Istituto Superiore di Sanità una rettifica con i dati rivisti: “A volte basta dire la verità per essere nel giusto. I dati trasmessi la scorsa settimana erano incompleti, per ammissione degli uffici di Regione Lombardia. Questa settimana hanno trasmesso e certificato dati che loro stessi hanno definito ‘rettificati’“, ha detto il ministro. Ma la neo assessora al Welfare della Lombardia, Letizia Moratti, a Repubblica, nega ogni responsabilità, sostenendo di non aver inviato nessuna rettifica: “Nessuna rettifica, a seguito di un approfondimento relativo all’algoritmo dell’Iss, condiviso con lo stesso, per l’estrazione dei dati per il calcolo dell’Rt, abbiamo inviato la rivalorizzazione di dati richiesta che ci auguriamo porti alla revisione dell’assegnazione di zona rossa. Mi sono sempre basata sugli indicatori – rimarca Letizia Moratti -. Già la scorsa settimana, avevamo un’incidenza di contagi ogni 100mila abitanti di gran lunga inferiore ad altre regioni ed eravamo sotto la media nazionale. Lo stesso per il tasso di ospedalizzazione. Quello che chiedevamo era una valutazione basata su indicatori in grado di dare una fotografia più puntuale rispetto a un indice Rt riferito a dati non recenti”.

Il governo si è attenuto ai dati di Regione Lombardia e non c’era bisogno del Tar – è la posizione del ministro Boccia -. Il presidente Fontana conosce il rigore dell’Istituto superiore di sanità e sa come sono andate le cose. Il sistema funziona, ancora una volta lo ha dimostrato – osserva – la prima volta l’Rt della Lombardia scese di oltre un punto. E anche ora, grazie alle misure regionali e alle limitazioni delle festività, è tornato sotto l’1″. Poi la replica al leader della Lega Matteo Salvini, che si è schierato al fianco dei negozianti che in queste ore stanno protestando per questo “pasticcio” che li ha costretti a restare chiusi questa settimana: “Poiché la Lombardia è stata area rossa, le attività chiuse hanno diritto automatico ai ristori – ha spiegato – Salvini? Come spesso capita non sarà stato informato da Fontana, eppure dovrebbe conoscere bene la regione che la Lega governa”. L’Rt sotto l’1 è “la conferma che le misure delle festività natalizie erano giuste. Se da noi c’è un miglioramento del rischio mentre tutta l’Europa è in ginocchio un motivo ci sarà. Ma non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo allineare la quotidiana difesa delle reti sanitarie con il piano vaccini”.

Intanto, fonti fanno sapere che il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei nuovi dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, sta per firmare la nuova ordinanza che entrerà in vigore a partire da domenica 24 gennaio, con cui la Regione Lombardia passa da area rossa ad area arancione.

IL DISOBBEDIENTE

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