Capita a tutti di dimenticare una password, ma Stefan Thomas, programmatore tedesco che vive a San Francisco, per questa dimenticanza rischia di perdere 220 milioni di dollari. Proprio così. L’uomo ha inserito per 8 volte la password sbagliata nel portale di accesso al suo conto corrente online e gli restano solo due tentativi prima di perdere tutto il suo “portafoglio elettronico” che gestisce 7.002 Bitcoin, il cui valore è di oltre 34 mila dollari l’uno. Se dovesse infatti inserire la password errata anche nei tentativi 9 e 10 il sistema gli bloccherà per sempre l’accesso al suo tesoretto.
Thomas ha raccontato di aver scritto anni fa la password corretta su un foglio che però non riesce più a trovare: purtroppo il portale IronKey in cui risiede il suo patrimonio di Bitcoin concede solo 9 tentativi sbagliati, al decimo blocca per sempre i soldi: una misura di sicurezza pensata per contrastare i tentativi di hackeraggio ma che non tiene però conto degli investitori smemorati. “Mi metterò sul letto e proverò a pensarci – ha raccontato l’uomo al New York Times – poi andrò al computer e farò il nono tentativo. Se non dovesse funzionare, cadrò di nuovo nella disperazione”.
Secondo un’azienda che si occupa di recupero password, la Wallet Recovery Services, nel mondo, circa il 20% dei 19milioni di Bitcoin totali in circolazione è andato perso proprio perché i possessori non ricordano più la password ideata per accedere al conto. Chissà se il signor Thomas riuscirà a ricordarla?
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez