E’ passato sotto silenzio ma, il primo giorno del 2021, il Congresso Usa ha finalmente approvato una legge (Corporate transparency act) che potrebbe avere un ruolo importante nella lotta all’evasione fiscale internazionale e al riciclaggio di denaro sporco. In sostanza le società anonime non potranno più essere tali. I nominativi che stanno dietro a queste società paravento dovranno essere comunicati a forze dell’ordine e autorità anti- riciclaggio. I nomi non saranno di dominio pubblico, per ora. Le pene per chi omette di comunicare i nomi arrivano a due anni di reclusione e una multa di 10mila dollari. Il via libera è arrivato nonostante il veto della presidenza Trump, ed è il coronamento di un’azione a sostegno di regole più severe portata avanti per oltre un decennio dalla coalizione Financial Accountability and Corporate Transparency (FACT) che riunisce tra gli altri esperti di sicurezza nazionale, polizia e pubblici ministeri ma anche organizzazioni per i diritti umani, ONG per lo sviluppo globale , sostenitori della lotta alla corruzione, sindacati e think tank conservatori e liberali.

Ogni anno negli Stati Uniti vengono create più società anonime che in qualsiasi altro paese. Stati come il Delaware, il Wyoming o il South Dakota hanno legislazioni che rendono la creazione di queste società più semplice che ottenere la tessera di una biblioteca. Solo nel Delware, l’epicentro di questa rete oscura, nascono ogni anno 2 milioni di società anonime. Lo Stato ha quindi molte più società di questo tipo che abitanti e ricava il 25% delle sue entrate dalle commissioni legate a questa attività-

E’ anche per questa ragione che gli Usa sono considerati, insieme alle isole Cayman, ossia, di fatto, la Gran Bretagna, i primi due paesi al mondo per giurisdizioni favorevoli all’evasione fiscale. Washington inoltre è estremamente restia a condividere informazioni finanziarie con altri paesi. Per quanto importante, il venir meno del segreto bancario, recentemente sbandierato dal governo delle Cayman, significa molto poco quando i conti correnti sono intestati a società che non si sa di chi siano. Queste società anonime possono infatti essere titolari di conti bancari, su cui transitano migliaia di miliardi di dollari che non si sa effettivamente a chi appartengano.

Sono quindi utilizzate per occultare ricchezze ma anche per gestire flussi di denaro riconducibili a narcotraffico, commercio di armi, contrabbando e quant’altro. La natura opaca di queste “shell company” è emersa in tutta la sua portata e pervasività grazie alle rivelazione dei Panama papers, documenti trafugati dallo studio legale Mossak Fonseca, nel 2016. Dietro le società anonime costituite dallo studio, peraltro solo uno tra i tanti, si celavano capi di Stato (il presidente argentino Mauricio Macri, il padre di David Cameron etc), imprenditori, divi dello spettacolo, sportivi che in questo modo riuscivano a sfuggire al fisco. Secondo stime delle Nazioni Unite la quantità di ricchezza che sparisce in questi buchi neri della galassia finanziaria internazionale oscilla tra gli 800 e i 2mila miliardi di dollari l’anno. In pratica la ricchezza prodotta in un anno da un paese come la Francia.

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