Cinema

Morto Corrado Olmi, addio al grande attore che lavorò con Totò, Dario Fo e Vittorio Gassmann

Era ricoverato in ospedale a Roma per una patologia aggravata dal Covid. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi

di F. Q.

È morto a 94 anni Corrado Olmi, attore protagonista per oltre mezzo secolo tra tv, cinema e teatro. Era ricoverato in ospedale a Roma per una patologia aggravata dal Covid. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi (Ancona). E proprio nella città marchigiana Olmi era nato il 24 ottobre 1926. “Siamo in lutto per la scomparsa di Corrado Olmi, tra i volti più amati del cinema e del teatro italiano“, ha scritto la Fondazione in un comunicato.

Olmi aveva mosso i primi passi nelle filodrammatiche della sua città natale sullo stesso palcoscenico del Teatro Pergolesi, da cui prese il volo Valeria Moriconi. Ed assieme a Valeria e al marito dell’attrice, Aldo Moriconi, Corrado Olmi aveva deciso nel 1952 di tentare l’avventura artistica a Roma, partendo dalla città marchigiana tutti a bordo di un’auto 1100. “Da allora non si è più fermato, sempre al fianco di grandi registi e attori, in una filmografia immensa, sceneggiati tv e spettacoli teatrali e d’operetta”, ricorda la Fondazione Pergolesi Spontini.

Corrado Olmi ha interpretato una quarantina di film, il primo dei quali fu “Peccato di castità” di Gianni Franciolini (1956). Da allora tra le tante commedie in cui ha recitato figurano “La cuccagna” di Luciano Salce (1962), “Adultero lui, adultera lei” di Raffaello Matarazzo (1963), “Frenesia dell’estate” di Luigi Zampa (1963), “Le fate” di Mario Monicelli (1966), “I nostri mariti” di Luigi Zampa (1966), “Il provinciale” di Salce (1971), “Innamorato pazzo” di Castellano e Pipolo (1981) e “Bonnie e Clyde all’italiana” di Steno (1983). E’ stato diretto due volte da Dario Argento in “Il gatto a nove code” (1971) e “Quattro mosche di velluto grigio” (1971). Tanti i premi ricevuti anche il Nastro d’argento al migliore attore non protagonista per il film “La cena” (1998) di Ettore Scola. Nel 1993 ha ricevuto il premio “Una Vita per il Teatro” conferitogli in Campidoglio. Molto attivo in campo teatrale, in televisione Corrado Olmi è apparso in diversi sceneggiati della Rai in bianco e nero (tra tutti “Il conte di Montecristo”).

Il legame di Corrado Olmi con Jesi “si è mantenuto molto forte, ed oggi la città lo piange e lo ricorda quale uno dei più vitali e generosi protagonisti del palcoscenico – sottolinea la Fondazione Pergolesi Spontini – Fortissimo, soprattutto, il suo attaccamento al Teatro Pergolesi, dove è tornato più volte nel corso della sua lunga carriera, tra cui nel 1998 in occasione delle celebrazioni per i 200 anni della sua inaugurazione. Per la Fondazione Pergolesi Spontini – ricorda- aveva preso parte alle celebrazioni per i 300 anni della nascita di Giovanni Battista Pergolesi, il 4 gennaio 2010 presso la Cattedrale di san Settimio. E ancora, tra le ultime apparizioni sul palcoscenico jesino, il 18 maggio 2018 aveva preso parte allo spettacolo ‘Ridendo e scherzando, 50 ne fo!’ spettacolo scritto, diretto e interpretato dagli Onafifetti per i 50 anni della compagnia di teatro cabaret”.

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