Una maxi rissa tra ragazzi in pieno centro, con motorini che scorrazzano, traffico impazzito tra clacson e urla, la sera della Vigilia in pieno lockdown: è accaduto ieri sera in piazza Trieste a Ercolano, in provincia di Napoli, a poche ore dalla tradizionale cena. La scena è stata ripresa con smartphone e postata sulle pagine facebook. Dalle immagini si notano ragazzi che, in spregio alle regole anti assembramento, si rincorrono e si azzuffano tra motorini in corsa e auto in sosta fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Il motivo non è dato saperlo, ammesso che abbia una qualche importanza. Sono scene che vedono ancora una volta protagonisti i ragazzi, a poche settimane dagli episodi del Pincio a Roma.

Le indagini sono condotte dalla polizia municipale. “E’ una vergogna, quattro idioti hanno rovinato la magia del Natale – dice il sindaco Ciro Buonajuto – Noi acquisiremo le immagini, li rintracceremo e li puniremo. Quello che è accaduto non può rimanere senza colpevoli. Confido nell’operato delle forze dell’ordine per individuare i protagonisti di questo gravissimo atto di violenza. Da genitore non vi nascondo il grandissimo dispiacere che ho provato. Proprio da genitore invito tutti noi ad una profonda riflessione. I ragazzi sono il nostro futuro, noi dobbiamo essere di esempio e sostenerli, ma abbiamo anche l’obbligo di educarli al rispetto delle regole e ad una sana convivenza”.

Il consigliere regionale campano di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, che ha condiviso le immagini, si chiede: “Come è possibile che, nonostante la zona rossa, ci fosse tutta quella gente in giro? Perché non c’erano forze dell’ordine in zona? Chiediamo che vengano assolutamente identificati e sanzionati i responsabili”.

“Quello che è accaduto ieri a Ercolano è allucinante, lo abbiamo visto anche nei giorni scorsi a Roma e secondo me è la sintomatologia di una malattia in atto nella società” – commenta Marco Ricci, sacerdote nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Ercolano – Di chi è la colpa? Siamo tutti colpevoli! E’ il fallimento di un sistema educativo e anche io come sacerdote mi chiamo in causa. Non so che età abbiano questi ragazzi, ma non fa la differenza: agli adolescenti oggi vengono detti troppi sì, gli adulti invece sono quegli adolescenti educati male in passato”, spiega. “Ad Ercolano si dice spesso che la camorra è stata sconfitta – insiste il sacerdote – Probabilmente è vero, ma ciò che ancora rimane è una mentalità camorristica che è molto più pericolosa e che è presente in quelle persone protagoniste della rissa. Come sacerdote non posso che impegnarmi di più. Oggi tutti vogliamo un vaccino. Ma il vaccino ci può salvare dal pericolo mentre noi abbiamo bisogno di una salvezza, di un vangelo che nel pericolo ci aiuti a tenere in mano le redini della nostra vita, a prendere coscienza di dove stiamo andando”.

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