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Iran, “dietro all’omicidio dello scienziato c’è Israele”. Khamenei: “Ucciso da criminali spietati. Siano puniti”

Fonti autorevoli rivelano al New York Times il coinvolgimento di Israele nell'omicidio di Mohsen Fakhrizadeh-Mahabadi, a capo del programma nucleare di Teheran. Hezbollah: "L'uccisione da parte di mercenari degli Stati Uniti e di Israele fa parte della guerra contro l'Iran, la Palestina e la nostra regione libera"

L’omicidio di Mohsen Fakhrizadeh-Mahabadi, ucciso a colpi di pistola ad Absard, a nord-est della capitale Teheran, scuote gli equilibri del Medio Oriente e potrebbe complicare il lavoro di Biden per un rilancio dell’accordo internazionale sul nucleare iraniano, sottoscritto nel 2015 all’epoca dell’amministrazione Obama, da cui gli Usa di Donald Trump si sono ritirati nel 2018 ripristinando le sanzioni contro l’Iran, che a sua volta ha fatto marcia indietro rispetto ad alcuni impegni. Per l’omicidio finisce nel mirino Israele, fin dall’inizio considerato la mente e il braccio dietro alla morte dello scienziato a capo del programma nucleare iraniano.

Ipotesi avanzate dal governo di Teheran che trovano conferma nelle fonti del New York Times. Secondo quanto rivelato al giornale “da un funzionario americano e altri due dirigenti dell’intelligence”, dietro all’omicidio c’è Tel Aviv. Resta da chiarire “quanto gli Usa sapessero in anticipo dell’operazione. Ma i due paesi sono strettamente alleati e da molto tempo condividono informazioni di intelligence sull’Iran”. Intanto John Brennan, capo della Cia dal 2013 al 2017, bolla l’omicidio come “un atto criminale e altamente incosciente. Rischia di provocare una rappresaglia mortale e una nuova ondata di conflitto nella regione. I leader iraniani farebbero bene ad attendere il ritorno di una leadership responsabile degli Usa a livello globale e resistere la tentazione di rispondere ai presunti colpevoli”, ha scritto su Twitter.

La tensione è altissima: la guida suprema di Teheran, l’ayatollah Ali Khamenei, esprimendo la sua vicinanza alla famiglia dello scienziato e alla comunità scientifica, ha dichiarato che coloro che hanno ordinato l’assassinio dovrebbero essere “puniti”. “L’eccezionale scienziato nel campo della tecnologia nucleare e di difesa è stato assassinato da mercenari criminali spietati e i suoi sforzi nella tecnologia e nella scienza dovrebbero proseguire”.

Intanto il presidente iraniano Hassan Rohani ribadisce la tenacia del Paese nel proseguire il suo programma nucleare e in un messaggio sottolinea che “i nemici dovrebbero essere consapevoli che tali atti terroristici non solo non riusciranno a ostacolare gli sforzi degli scienziati iraniani, ma li renderanno più determinati a continuare la via di Fakhrizadeh“. “Indubbiamente – ha detto Rohani – questo incidente terroristico e disperato è il risultato dell’incapacità dei nemici di fronte ai progressi scientifici, agli onori e alle capacità degli iraniani, e di fronte alle loro sconfitte nella regione e in altre arene politiche. Rivela anche la profondità della loro malignità e odio“. Annuncia vendetta Hezbollah, movimento sciita libanese tradizionalmente sostenuto dall’Iran, che “condanna con forza l’attacco terroristico” e aggiunge che la Repubblica Islamica “darà la caccia ai criminali e – riporta il sito al-Ahed – taglierà le mani di chi colpisce i suoi scienziati e funzionari, senza guardare a chi appartengano”. Naim Qassem, numero due del Partito di Dio, parlando ad al-Manar, la tv degli Hezbollah, ha condannato “questa aggressione odiosa” e aggiunto: “L’uccisione di Fakhrizadeh da parte di mercenari degli Stati Uniti e di Israele fa parte della guerra contro l’Iran, la Palestina e la nostra regione libera”.

Da Soleimani alla pandemia: il 2020 ‘annus horribilis’ per l’Iran – L’anno si è aperto il 3 gennaio con la morte del generale Qasem Soleimani, potente capo delle brigate al Quds delle Guardie della Rivoluzione iraniana, ucciso mentre era in visita in Iraq con un bombardamento mirato ordinato dal presidente americano Donald Trump. Soleimani era considerato l’architetto delle azioni terroristiche iraniane all’estero, anche tramite gruppi sciiti alleati come gli hezbollah libanesi. Per vendicarne la morte, gli iraniani hanno lanciato missili contro basi americane in Iraq. L’8 gennaio, la contraerea iraniana, temendo reazioni americane, ha abbattuto per errore un aereo civile ucraino appena decollato dall’aeroporto di Teheran, provocando la morte delle 176 persone a bordo. Molti erano iraniani con cittadinanza canadese che stavano tornando in Canada via Kiev. Oggi è stato ucciso in un attentato vicino Teheran lo scienziato Mohsen Fakhrizadeh-Mahabadi, considerato in occidente come il capo del programma nucleare bellico iraniano.