Cultura

Lo scaffale dei libri, la nostra rubrica settimanale: diamo i voti a Beauty Food, Funghipedia, Le 100 Parole dei musei, Forme

Questa settimana: Forme di Rossella Migliaccio, Le 100 parole dei musei di Giovanna Marini e Massimo Negri, Beauty Food di Nicola Sorrentino e Pucci Romano e Funghipedia di Lawrence Millman

di Davide Turrini e Ilaria Mauri

LE 100 PAROLE DEI MUSEI - 2/4

In attesa che riaprano i musei ecco un utile e piacevole volumetto che ci spiega termini e concetti che ruotano attorno alla vita museale. S’intitola Le 100 parole dei musei (Marsilio) ed è stato scritto dall’archeologa Giovanna Marini e da Massimo Negri, uno tra i più importanti studiosi della materia museale al mondo. Intanto tra le pagine del libro si percepiscono competenza certosina, passione sincera e spiritosa, e un senso di accogliente familiarità. Già, è come se Marini e Negri aprissero ogni singola porta di ogni singolo museo italiano (e non solo). A proposito citiamo dal libro: “Nel 1970 il totale dei musei nel mondo era stimato intorno ai 18000; l’Italia ne contava circa mille. Oggi, sempre negli USA, sono oltre 35mila, più di tutti i McDonald’s e Starbucks del mondo (…) La sola Italia ne ha quasi 6000, e in Europa ve ne sono oltre 40mila”. Ecco, per capirci, su Le 100 parole dei musei non trovate soltanto quisquilie per appassionati, ma veri e propri dati enciclopedici o, per essere contemporanei, la funzione Wikipedia (finalmente capiamo davvero cos’è e cosa fa la “soprintendenza”, per dire). Apriamo il volumetto a caso. “Mecenatismo”. Ohibò c’era un tal Mecenate, morto nell’8 a.c. consigliere di Ottaviano Augusto e protettore di artisti e letterati tra i quali Orazio e Virgilio”. Altro sfogliar di pagine. “Distanziatore”: elemento architettonico o di design per la protezione delle opere esposte nel museo”. Segue una breve disamina delle varie modalità concrete di distanziatori dalle opere d’arte fino alla conclusione: “Il troppo non storpia”. Marini e Negri esplorano stanze e corridoi degli amati musei, ma anche scartoffie, leggi e gergo. Così passiamo dalla “caffetteria” (la prima è del 1868 a Londra nel Victoria ed Albert Museum), al “chiodo a chiodo” (la polizza assicurativa che segue le opere nel trasporto da un museo all’altro), fino al “clima” (a proposito temperatura e umidità ottimali sono tra i 15 e i 25 gradi con fluttuazione di 4 per la prima; 45-55% con fluttuazione del 5% in 24 ore; aria condizionata possibilmente anche no) e al paragrafo sull’ “illuminazione” che potrebbe perfino vivere stampato come saggio analitico a sé. Per fedelissimi della “nuova mostra a palazzo…”, ma ancora di più consigliato per i neofiti del settore. Voto (multimediale): 8

LE 100 PAROLE DEI MUSEI - 2/4
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