“Anziché andare allo sbaraglio sarebbe meglio avere un Governo di unità nazionale, di persone perbene, che non produca il caos che è stato prodotto in Italia. In queste condizioni meglio mandare a casa il Governo“. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, spara in diretta Facebook contro l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte colpevole, a suo dire, di non essersi mosso con tempismo e con scelte volte a limitare la crisi sanitaria nella quale si trovano alcune regioni italiane, compresa quella governata dall’esponente del Pd che adesso sembra destinata ad andare ad allargare il gruppo di quelle in zona rossa, insieme alla Toscana. “Fatti salvi 3-4 ministri, non è un governo – ha aggiunto – Se bisogna stare al governo con questi personaggi sarebbe meglio mandarlo a casa perché non è tollerabile, ho detto a qualche esponente del Pd, alcun rapporto di collaborazione con ministri come Spadafora che ha raccontato bestialità o con il signore di cui ho fatto il nome (Luigi Di Maio, ndr) che ho sfidato ad un dibattitto pubblico già anni fa e rinnovo l’invito in diretta tv sperando che non faccia il coniglio come ha fatto nei 3-4 anni precedenti”.

Proprio il ministro degli Esteri è al centro degli attacchi mossi dal presidente campano a causa della sue ultime dichiarazioni in cui ha definito la regione “disperata” chiedendo “subito nuove zone rosse”: “Di Maio era quello che ha criticato la nostra scelta degli ospedali modulari perché secondo lui si sprecava denaro pubblico – ha aggiunto -, è uno degli esponenti di Governo che avrebbe dovuto impegnarsi per fare arrivare il personale medico. Voleva continuare a tenere il commissario in Campania, così avremmo fatto la fine peggio della Calabria. E parla, parla. Mi voglio fermare perché il solo nome di questo soggetto mi procura reazioni di istinto che vorrei controllare almeno per le prossime ore”.

Di Maio ha risposto a distanza sostenendo che “sembra che ieri in conferenza Stato-Regioni il Presidente De Luca abbia improvvisato una sceneggiata napoletana rifiutando ogni tipo di aiuto del governo, dai militari al supporto di medici e ospedali fino alla protezione civile. Sembra che per lui in Campania vada tutto bene e che non ci sia bisogno di aiuti. In Campania c’è chi muore da solo accasciato nei bagni degli ospedali o chi viene persino curato in auto. Non so se il presidente De Luca stia nascondendo qualcosa, ma di certo non serviva attendere i dati per dichiarare la massima allerta in Campania, viste le scene di questi giorni nei pronto soccorso. Il problema è che a pagare i suoi errori non è lui in persona, ma sono i campani, tra l’altro è la mia terra, la mia gente. Questo il governo non può permetterlo”, ha scritto in una nota. Il titolare della Farnesina ha poi aggiunto che “nelle ultime ore, ben facendo, l’Istituto superiore di sanità, sta collocando la Campania nella zona rossa. Ma non basta. Adesso inviamo comunque gli aiuti alla Regione Campania e mi auguro che il presidente De Luca, con un pizzico di umiltà che non fa mai male, sia in grado di accettarli, anteponendo gli interessi della collettività al suo personale egoismo. Le tende sanitarie dell’esercito sono collocate davanti agli ospedali in tante regioni d’Italia, non si capisce perché in Campania non possano esserci. Concludendo spettano sicuramente a De Luca le responsabilità di aver malgovernato la sanità campana negli ultimi anni”.

Il governatore sostiene però che proprio dalla Regione Campania era stato lanciato, già a ottobre, l’allarme sul peggioramento della situazione sanitaria: “Noi eravamo per chiudere tutto ad ottobre, per un mese, per avere un’operazione di fermo del contagio e che ci avrebbe fatto stare tranquilli a Natale. Da sempre abbiamo avuto una linea di rigore più degli altri, da soli. Il Governo ha fatto un’altra scelta, ha deciso di fare iniziative progressive, di prendere provvedimenti sminuzzati, facendo la scelta della cosiddetta risposta proporzionale, più aumenta il contagio più prendiamo provvedimenti. Una scelta totalmente sbagliata perché il contagio non aumenta in modo lineare ma esponenziale. Questa scelta del Governo ha fatto perdere due mesi preziosi nel corso dei quali abbiamo avuto un incremento drammatico di contagi e decessi”. E definisce una “scelta scriteriata la divisione in zone dell’Italia” parlando poi della scuola: “Hanno deciso che bisognava tenerle aperte. Ricordate le dichiarazioni della Azzolina supportate dal presidente del Consiglio. Ora hanno fatto ciò che noi abbiamo fatto un mese fa e nessuno ha chiesto scusa”.

Su questo punto, il segretario del Pd e governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, parlando in contemporanea a Oggi è un altro giorno su Rai 1, ha voluto riconoscere al collega il fatto che “un merito l’ha avuto, ha lanciato l’allarme per primo in questa seconda ondata. Fino a venti giorni fa c’era una narrazione sbagliata della situazione, io ho litigato e sono stato insultato perché ho vietato il pubblico agli Internazionali di tennis. Quando chiedevamo prudenza sembravamo matti“.

De Luca continua la sua invettiva criticando anche la narrazione sulla Campania nelle ultime settimane: “Napoli e la Campania non possono non essere il peggio del peggio e se non lo siamo ci sta gente che sta male in Italia e qualche imbecille pure a Napoli”, ha detto dopo aver citato il caso del paziente ritrovato morto in bagno all’ospedale Cardarelli. “Ho letto sui giornali che ‘negli ospedali della Campania si muore nei bagni’. Una vergogna senza fine, non ci sono parole per quello che hanno scatenato contro di noi”. “Le cose a cui stiamo assistendo sono in larga misura la forma moderna di un anti-meridionalismo, un anti-napoletanismo che rimane sempre sotto traccia e che di fronte a ogni emergenza viene a galla, esplode e si manifesta in tante forme diverse – ha poi spiegato – In questa circostanza si manifesta nelle forme di una campagna di sciacallaggio politico e mediatico contro la Campania, cioè contro i cittadini campani, contro le migliaia e migliaia di medici e infermieri, personale che sta dando una prova in qualche caso eroica di responsabilità e di attaccamento al dovere e anche di orgoglio civico”.

Nel frattempo, da Nord a Sud aumentano i provvedimenti restrittivi varati in autonomia dai governatori e dai sindaci per limitare ulteriormente i contagi. Dopo l’ordinanza comune varata da Zaia, Bonaccini e Fedriga, che prevede la chiusura dei negozi la domenica, il divieto di passeggiate nei centri storici e nuove restrizioni ai centri commerciali, anche il governatore campano Vincenzo De Luca aveva aperto alla possibilità di istituire zone rosse “nelle città dove si registra un alto livello di contagi“. A partire da Napoli, dove però il primo cittadino Luigi De Magistris ha deciso di anticipare Regione ed esecutivo approvando un provvedimento in arrivo entro il pomeriggio. “Metterò in campo azioni per cercare di contenere l’assembramento ma per dimostrare al governo nazionale e al governo regionale che, dopo 20 giorni di mie sollecitazioni, ancora non ci dicono se la realtà è uguale ai dati”, ha spiegato a Radio 24. Bocca cucita sui contenuti dell’ordinanza: “Sicuramente non chiudo singole strade e non chiudo tutta la città. Faremo un lavoro tutti quanti insieme per intervenire dove si formano gli assembramenti“.

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