Si sono avvicinati al poliziotto ferito, mentre in Schwedenplatz ancora si sentiva il rumore degli spari. Sono riusciti a raggiungerlo e poi a portarlo fino all’ambulanza: ora l’agente è ricoverato in terapia intensiva in condizioni critiche, ma sembra essere fuori pericolo. È uno dei 22 feriti, oltre alle 4 vittime, dell’attentato terroristico che ha terrorizzato Vienna tra le 20 e 20:09 di lunedì sera. Loro, invece, vengono descritti dai media austriaci come “i tre eroi” di Vienna. Due si chiamano Mikail Özen e Recep Tayyip Gültekin, sono due giovani lottatori di Mma (Arti marziali miste), turchi e musulmani. Il terzo è un 23enne palestinese, Osama Joda, che è stato il primo a prestare soccorso all’agente ferito. “Abbiamo aiutato, perché dovevamo farlo”, ha raccontato poi Özen in un video su Instagram. Dove ha aggiunto: “Noi musulmani di origine turca aborriamo ogni tipo di terrore. Siamo per l’Austria, siamo per Vienna. Rispettiamo l’Austria”.

Özen e Gültekin, come hanno raccontato diversi media austriaci e anche la Bild tedesca, si trovavano in centro per un’ultima tazza di caffè prima del ritorno del lockdown in Austria. “All’improvviso siamo finiti nel bel mezzo di una battaglia“, ha raccontato Özen, 25 anni. Hanno prima sentito gli spari, poi visto alcune persone a terra coperte di sangue. Per prima cosa hanno aiutato una signora anziana, portandola al sicuro in un ristorante vicino a dove si trovavano. In quel momento Gültekin è stato ferito di striscio alla gamba, probabilmente da una scheggia provocata dai numerosi colpi di arma da fuoco.

I due giovani però non si sono fermati, perché hanno visto l’agente di polizia ferito. I soccorritori non sono riuscivano a raggiungerlo: l’attentatore stava ancora sparando all’impazzita, come testimoniano alcuni video girato con il cellulare. In uno di questi, si vedono proprio Özen e Gültekin che provano lentamente ad avvicinarsi al poliziotto, cercando di rimanere al riparo. Nel video si sentono ancora gli spari. I due combattenti sono comunque riusciti a raggiungere l’agente e trasportarlo fino all’ambulanza. “Auguro al poliziotto una buona guarigione, spero stia bene”, ha detto Özen. Il suo amico Gültekin non è andato subito in ospedale: “Non volevo essere un peso perché sapevo che ci sarebbero stati molti feriti”, ha spiegato all’agenzia turca Anadolu. Oggi è stato curato.

Prima ancora che Gültekin e Özen potessero trascinare il poliziotto ferito sull’ambulanza, racconta Kurier, il giovane palestinese Osama Joda aveva portato in salvo l’agente dietro una panchina di cemento e gli aveva fornito il primo soccorso. Il 23enne infatti lavora nel McDonalds che si trova in Schwedenplatz. Sorpreso dall’assalitore, si era nascosto dietro la panchina e ha visto il terrorista sparare ai poliziotti, colpendo uno di loro. “L’ho tirato dietro la panchina di cemento e ho cercato di fermare l’emorragia. L’assassino ha sparato da circa 20-30 metri di distanza. C’era sangue dappertutto ”, ha raccontato Joda al Kurier. La testata austriaca conosce già il giovane palestinese perché era stato al centro di un fatto di cronaca l’anno scorso. Con la sua famiglia infatti voleva comprare una casa a Weikendorf, comune di 2mila abitanti della Bassa Austria, ma il sindaco locale li aveva respinti perché musulmani.

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