Alla fine sono cinque, a domicilio, ma potevano anche essere sei o sette. Semplicemente i Reds di Jurgen Klopp si sono dimostrati troppo superiori all’Atalanta di Gianpiero Gasperini. A Bergamo il Liverpool ne fa cinque, con una tripletta di Diogo Jota e un gol a testa di Salah e Manè. Un passivo che poteva pure essere peggiore visto che ne finale Sportiello evita il sesto per un paio di volte. Una vittoria schiacciante che porta gli inglesi a punteggio pieno nel gruppo D dopo tre giornate, mentre l’Atalanta resta a 4 punti, appaiata all’Ajax che ha sconfitto 2 a 1 il Midtjylland in Danimarca.

Nonostante la differenza di rango e blasone, però, la netta sconfitta degli orobici rischia di fare accendere qualche spia. L’Atalanta è stata infatti sempre in balia dell’avversario, ha confermato i soliti problemi difensivi che, questa volta, non è riuscita ad arginare con la forza del ritmo e del proprio gioco. Ovvero le stesse armi del Liverpool, che – semplicemente – fa tutto meglio, più velocemente e con interpreti dalla qualità tecnica superiore. Gasperini recupera in extremis Hateboer, mentre in difesa Palomino vince il ballottaggio sull’acciaccato Romero. In attacco il tecnico piemontese se la gioca con due punte di ruolo, Zapata e Muriel dietro Gomez. L’intento sarebbe quello di tenere impegnata la difesa del Liverpool, unico punto debole della corazzata Reds dopo l’infortunio di van Dijk.

In pratica però i campioni d’Inghilterra sono in una di quelle serate in cui giocarci contro è quasi impossibile. Perché Diogo Jota non fa rimpiangere Firmino, mandato a sorpresa in panchina (nel weekend c’è il big match con il Manchester City), con Manè e Salah sempre insidiosi e pungenti. Gli ospiti giocano in trenta metri, non concedono uno spiffero a Gomez e compagni per provare a distendersi e alleggerire la costante pressione avversaria. Le punte non riescono a far salire la squadra, lo stesso Papu è ingabbiato da Henderson, che orbita nella sua stessa zona di competenza. Non è un caso quindi che dopo un quarto d’ora la banda di Klopp sia già avanti: Mojica, in perenne difficoltà, si dimentica di salire e favorisce l’inserimento di Diogo Jota, che con uno scavetto sblocca il match.

La Dea tenta una timida reazione con un paio di iniziative di Muriel, utili giusto per svegliare Alisson dal torpore, perché il vantaggio del portoghese non mette un freno al Liverpool, anzi. Un lancio dalle retrovie viene trasformato in oro ancora da Diogo Jota, che si libera agevolmente di Hateboer e scarica alle spalle di Sportiello. Il portiere dell’Atalanta evita il tris con un intervento a mano aperta sul tiro a giro di Mané, ma la goleada è solo rimandata all’alba della ripresa. Quando Salah prima e Mané poi, in neanche cinque minuti, spengono sul nascere qualsiasi illusione dell’Atalanta di poter pensare di tornare in partita. L’egiziano parte in contropiede sugli sviluppi di un corner in favore dei lombardi e con un coast to coast di oltre 50 metri palla al piede trafigge Sportiello. Poco dopo sempre Salah inventa un corridoio giusto per Mané che firma il poker facile facile. L’Atalanta è frastornata, Gasperini non riesce a fermare l’emorragia e Diogo Jota completa la sua serata da sogno con il tris in campo aperto dopo una uscita troppo timida di Sportiello. Il Liverpool non si accontenta, anzi Klopp butta nella mischia perfino Firmino, ma nel finale i padroni di casa non riescono a rendere neanche il parziale meno amaro: la traversa prima, uno splendido intervento di Allison poi (e infine il guardalinee nel recupero) negano la gioia del gol a Zapata. La figuraccia è totale e il cammino in coppa si complica. Anche perché nell’altra gara del girone l’Ajax non ha fallito contro il Midtjylland. Red/amr

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