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Tu Si Que Vales, Maria De Filippi al concorrente con la sindrome di Treacher Collins, bullizzato: “Devi imparare a fottertene”

Nel programma sono stati toccati temi importanti come la lotta contro il bullismo e il razzismo sui social. Maria De Filippi è intervenuto spendendo parole molto importanti contro l'ignoranza e i leoni da tastiera. Lo show ha raccolto 4.888.000 telespettatori con il 25.76% di share, vincendo la sfida del sabato sera contro “Ballando con le stelle”

di Andrea Conti

La storia di Raffaele Capperi, affetto dal sindrome di Treacher Collins, ha colpito e commosso il pubblico di “Tu Si Que Vales” che ieri ha totalizzato 4.888.000 spettatori e 25.76% di share. La sindrome di Treacher Collins è una rara malattia genetica che causa particolari deformità e anomalie facciali. Il protagonista della puntata ha raccontato di essere stato bullizzato tutta la vita e della difficoltà che ha avuto per rialzarsi e continuare il suo percorso per la ricostruzione del volto, in seguito a diverse operazioni facciali. “Dopo tanti anni di vita passata a nascondermi, ho avuto il coraggio di mostrare il mio viso sui social. Ed è proprio lì che ho ricevuto gli attacchi più terribili. Oggi sono qui perché vorrei riuscire a dire basta al bullismo”. Raffaele ha invitato il pubblico, alla fine del suo discorso, ad essere più gentili col prossimo.

Maria De Filippi è voluta intervenire spendendo parole importanti non solo per Raffaele ma anche contro il fenomeno del bullismo. “Hai dato una lezione di vita e di comportamento, usando termini come ‘siate gentili’. – ha detto la conduttrice – La trasmissione andrà in onda e sui social qualcuno ancora qualcosa scriverà. Devi imparare a fottertene perché non sempre la gente capisce. Quelli che ti scrivono e che ti insultano, fregatene, perché l’insulto rimbalza. Non potrai mai combattere contro l’ignoranza, devi semplicemente capirla e giudicarla come tale, se no passi un’inutile sofferenza. È qualcosa di cui te ne devi fregare, non devi fartene un dramma. Quando ti insultano, non leggerli. Una volta la patente della scrittura veniva data solo a chi sapeva scrivere, adesso ce l’hanno tutti. Può essere una bellissima cosa e una bruttissima cosa. Spesso chi scrive cattiverie non se ne rende conto. Magari scrive ‘sei un gran cesso’ e non si rende conto che una frase del genere provoca un effetto in chi la riceve. Non meritano quello che hai sofferto. Vai a testa alta. Quando scrivono manco si accorgono. Chiudono il cellulare e se ne dimenticano, vanno a cena, sono tranquilli e tu stai lì a pensarci”.

Infine durante il programma si è anche parlato del tema del razzismo con altri due concorrenti Momo e Raissa che sui social sono famosi per combattere il pregiudizio e il razzismo con la giusta ironia. Momo, Mohamed Ismail Bayed è il suo vero nome, è stato spesso attaccato solo perché nato in Marocco.

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