A ottobre le imprese italiane prevedono di assumere quasi 282.000 persone. Il dato è comunque più basso del 27,9% rispetto all’ottobre 2019. La stima è contenuta nel bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che sottolinea come salga al 13% la quota delle aziende che programmano assunzioni a fronte del 10% di settembre. Quasi la metà delle imprese segnala anche problemi di liquidità nei prossimi sei mesi, una quota in miglioramento rispetto al 58% di agosto. Il 32,5% delle figure cercate per le assunzioni è ritenuta dalle aziende di difficile reperimento.

In un quadro economico “complessivamente ancora caratterizzato da forte incertezza per l’andamento dell’emergenza sanitaria e per i tempi di superamento della crisi economica, scrive Unioncamere, buona parte delle imprese (82,8%) ritiene che i livelli di produzione e vendita potranno tornare a condizioni “accettabili” solo nel corso del 2021, in particolare il 46,9% di esse sposta direttamente al secondo semestre 2021 la possibile “normalizzazione” delle attività. Sempre elevata la quota di imprese che segnala problemi finanziari per carenza di liquidità nei prossimi sei mesi: è pari al 49,4%, sebbene in discesa rispetto al 58,4% di agosto.

A livello territoriale 89 mila assunzioni sono previste nelle regioni del Nord Ovest, 74mila nel Sud e Isole, 59mila nel Nord Est così come nel Centro. Il Nord Est è l’area che registra la peggiore flessione rispetto alle assunzioni dell’ottobre 2019 (- 30%). Quasi la metà dei posti di lavoro (126mila) si concentrano nel area produzione e ed erogazione del servizio, 55mila in funzioni commerciali e marketing, 39mila nella ricerca e sviluppo. Il tipo di mansione in cui le azienda faticano di più a reperire figure sul mercato sono quelle relative ai sistemi informatici.

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