Nel 2019 l’Italia ha centrato al 77,2% l’obiettivo di risparmio energetico indicato dal Piano d’azione nazionale per l’efficienza energetica e dalla Strategia energetica nazionale, seppure con forti variazioni nei diversi settori (il residenziale ha già superato il target indicato, l’industria è al 61,9%, i trasporti al 50,4%, mentre il terziario, pubblica amministrazione compresa, è al 29,4%). È dunque un bilancio positivo quello di 13 anni di ecobonus, come si evince dal nono “Rapporto annuale sull’efficienza energetica” e dall’undicesimo “Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti”, entrambi elaborati dall’Enea e presentati oggi a Roma in un incontro al quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell’Enea, Federico Testa e il ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli.

Non solo: dai report si evince come siano stati effettuati oltre 42 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica, di cui 3,5 miliardi solo nel 2019, con un risparmio complessivo di circa 17.700 GWh/anno, di cui poco più di 1.250 GWh/anno nel 2019. Inoltre, grazie a questa detrazione fiscale e altri incentivi, sempre nel 2019 nel nostro paese sono stati ottenuti risparmi per 250 milioni di euro sulla bolletta energetica nazionale e una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate. I due rapporti evidenziano risultati molto positivi nel 2019 anche per altre tipologie di incentivo: il conto termico, destinato principalmente a iniziative per l’efficienza e per le rinnovabili nella Pubblica amministrazione, ha registrato un balzo in avanti del 68% rispetto al periodo 2013-2018 con 114mila richieste totali e un incremento del 29% rispetto al 2018 delle incentivazioni ottenute con un totale pari a 433 milioni di euro. I certificati bianchi, volti ad incentivare l’efficienza nelle imprese, hanno consentito di risparmiare oltre 3,1 Mtep/anno dal 2011.

Il rapporto annuale sull’efficienza energetica contiene ulteriori numeri: sono stati oltre 395mila gli interventi di efficienza energetica effettuati, prevalentemente per sostituire i serramenti (1,3 miliardi di spesa, ne sono stati acquistati 4,7 milioni nel 2019), installare caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale (circa un miliardo di euro, ne sono state acquistate 716.000 nel 2019), coibentare solai e pareti (oltre 650 milioni), la riqualificazione globale degli immobili (231 milioni) e le schermature solari (133 milioni). Sempre nel 2019, attraverso il bonus casa (detrazione al 50%) sono stati effettuati circa 600mila interventi con un risparmio complessivo che supera gli 840 GWh/anno. Tali interventi assumono maggior peso se si tiene conto che in Europa il patrimonio edilizio è responsabile di circa il 40% dei consumi complessivi di energia e del 36% delle emissioni di gas serra.

Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica negli ultimi anni sono stati compiuti importanti progressi: gli edifici di nuova costruzione tendono a consumare circa la metà di energia rispetto agli immobili realizzati alla fine degli anni ’90. Tuttavia, secondo le proiezioni al 2050, il 75% degli edifici sarà ancora scarsamente efficiente. Affinché l’Unione europea raggiunga gli obiettivi di neutralità delle emissioni di carbonio, efficienza energetica e fonti rinnovabili, il tasso di rinnovo annuale del patrimonio edilizio dovrà raddoppiare rispetto all’attuale forbice compresa tra lo 0,4 e l’1,2% nei diversi Stati membri.

“I risultati presentati evidenziano che l’efficienza energetica è una leva efficace per risparmiare energia, ridurre le bollette, contrastare le emissioni inquinanti, ma anche per la crescita e l’occupazione”, ha detto il presidente dell’Enea, Federico Testa. La sfida che abbiamo di fronte, ha poi concluso “comprende anche la rigenerazione urbana, la riqualificazione degli immobili più degradati e il contrasto alla povertà energetica, una forma di povertà e rischio sociale che, purtroppo, riguarda un numero sempre maggiore di famiglie”.

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