Se la maggioranza che sostiene il governo Conte non ha mai goduto di un larghissimo vantaggio in Senato, ci ha pensato il Covid a ridurre ulteriormente le distanze con l’opposizione. Sulla carta i giallorossi possono contare al momento su 168 voti, a cui spesso si aggiungono tre dei sei senatori a vita (Giorgio Napolitano, Carlo Rubbia e Renzo Piano, invece, partecipano raramente alle votazioni). Ma ora che 5 senatori sono risultati positivi e sono a casa in quarantena, bastano poche defezioni per scivolare sotto la maggioranza assoluta aprendo a un’ipotetica crisi istituzionale. Specie nei prossimi giorni, quando a Palazzo Madama si dovranno votare la Nadef (la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) e soprattutto lo scostamento di bilancio. Un appoggio esterno di Forza Italia è stato escluso dai vertici del partito, che anzi hanno minacciato di espellere chiunque si schiererà a favore del governo. Ma nelle scorse ore si è registrata la prima defezione: il senatore Raffaele Fantetti ha deciso di lasciare gli azzurri e di passare al gruppo misto in quota Maie (Movimento associativo italiani all’estero).

“È una decisione impegnativa ma politicamente necessaria per raggiungere gli obiettivi che avevo presentato nella mia candidatura al seggio per la Circoscrizione estero”, ha spiegato lui stesso in una nota. “Ho servito con coerenza l’appartenenza alla coalizione Salvini-Meloni-Berlusconi in questa prima parte di legislatura (a volte non senza dubbi, che ho sempre espresso con sincerità e trasparenza): ora è il momento di rispettare la fiducia concessami dagli elettori sul programma e trovare nuove strade per adoperarmi a ‘portare i risultati’ che avevo promesso”. Fantetti non fa alcun riferimento all’ipotesi di iniziare a votare insieme alla maggioranza, ma il gruppo al quale si è iscritto fa parte stabilmente dei giallorossi. Il fondatore del Maie Ricardo Merlo, infatti, è sottosegretario agli Esteri.

La speranza dell’esecutivo è che non si ripetano più incidenti come quello avvenuto settimana scorsa alla Camera, quando è mancato per due volte il numero legale a causa di un blitz dell’opposizione e dell’assenza di 41 deputati della maggioranza positivi al virus. La prova a Palazzo Madama è attesa già giovedì, quando è previsto l’approdo in Aula della Nadef e dello scostamento di bilancio. Per approvarlo servirà la metà più uno dei componenti, cioè 161, a prescindere dalle eventuali assenze giustificate. Pd e 5 stelle devono quindi fare a meno di 5 parlamentari, ma non è detto che il loro numero possa aumentare ancora. Il voto di Fantetti potrebbe quindi essere decisivo. Secondo Paolo Romani, però, il problema dei deputati e senatori costretti a casa per la quarantena sanitaria deve essere risolto una volta per tutte. “Io credo che il premier Conte dovrebbe andare dal capo dello Stato e affrontare il problema”, spiega al Corriere. “Che è istituzionale, non politico. E va affrontato pubblicamente, perché si potrà ripetere in futuro“.

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