Francesco Bianconi, leader dei Baustelle, ha pubblicato lo scorso 7 ottobre il singolo “Certi Uomini”, che rappresenta il primo progetto solista incluso nell’album “Forever”, in uscita il 16 ottobre. “Certi Uomini – ha spiegato Bianconi, presentando il brano – è una canzone scritta di getto, dopo una cena in cui qualcuno dei partecipanti si chiedeva quale fosse il motore del mondo e che cosa spingesse gli esseri umani a compiere determinate azioni”.
Nella canzone però non sono passati inosservati alcuni versi molto duri verso il mondo discografico: “I cantanti ucciderebbero per apparire in un programma in televisione dove i discografici morti della Warner, della Universal e della Sony, poi gli pubblicano la canzone”. Attualmente il cantautore sta portando avanti il suo progetto discografico sotto l’etichetta indipendente Ponderosa Music Records/BMG, mentre i Baustelle hanno pubblicato in passato con l’etichetta Warner.
Queste parole sono state evidentemente lette da Marco Alboni, chairman e Ceo della Warner Music Italia, che ha pubblicato su Twitter un messaggio che sembra proprio indirizzato all’ex cantante della sua etichetta, senza mai citarlo. “Dispiace leggere testo di autore/ artista che scrive di ‘discografici morti della Warner, della Universal e della Sony’. Parlare di morti in discografia era una abitudine vergognosa fino a qualche anno fa e questo dice tutto sulla vetustà di tale autore/ artista”, ha twittato Alboni. Da parte di Bianconi per ora nessuna comunicazione o replica.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez