La mozione di sfiducia della Lega contro la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è stata depositata in Senato. L’atto, già più volte annunciato nei giorni scorsi dal leader del Carroccio Matteo Salvini, ora dovrà essere calendarizzato. Non a caso è stato scelto Palazzo Madama: qui la maggioranza ha un margine più ristretto (circa 10 parlamentari di differenza rispetto alla soglia minima di 160) rispetto a Montecitorio. Tra i primi a replicare c’è stato il capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci. “La Lega tifa per il disastro, la mozione di sfiducia è incredibilmente strumentale. È ancora il tempo di lavorare insieme per il buon funzionamento delle attività scolastiche. Salvini, come al solito, cerca di fare lo sciacallo”.

Anche i 5 stelle fanno quadrato intorno alla ministra: per il capogruppo M5s in Senato Gianluca Perilli, “prosegue la campagna elettorale e mediatica leghista a danno degli studenti e dell’intera comunita’ scolastica, fondata sugli argomenti da comizio usati in questi mesi da Salvini e già ampiamente sbugiardati”. A suo parere, “è evidente l’intento strumentale e propagandistico nel depositare, proprio nella settimana in cui aprono le scuole dopo sei mesi di chiusura forzata, una mozione di sfiducia al ministro dell’istruzione. E questo avviene per di più nei confronti di Lucia Azzolina, il cui operato è migliore di quello di tanti suoi predecessori, molti dei quali espressione di governi in cui la Lega era presente, per risorse investite e per soluzioni trovate, in tempo di pandemia, ai disastri che loro stessi hanno causato”. La pensa così anche Paola Taverna, che su Twitter scrive: “L’operato di Lucia fa impallidire chi l’ha preceduta: i governi con la Lega che hanno tagliato oltre 8 miliardi alle scuole“.

Il Carroccio, insieme agli alleati del centrodestra, mette sotto accusa l’organizzazione scolastica degli ultimi mesi e il come è stata affrontata la pandemia. “La disastrosa gestione della scuola della ministra Azzolina“, si legge nel testo depositato, “sta tenendo in tensione famiglie, studenti e personale, una ministra che ha perso molti mesi preziosi in chiacchiere, senza fornire alcuna certezza sul proprio destino a 8 milioni di studenti. Il governo non ha alibi e l’incapacità di chi lo rappresenta pesa ormai irrimediabilmente sulla vita e sulla formazione dei nostri ragazzi. Servono risposte immediate, non c’è più tempo e senza ripartenza in sicurezza della scuola non riparte l’intero Paese”. E, continua la mozione, “il governo non ha alibi e l’incapacità di chi lo rappresenta pesa ormai irrimediabilmente sulla vita e sulla formazione dei nostri ragazzi. Servono risposte immediate, non c’è più tempo e senza ripartenza in sicurezza della scuola non riparte l’intero Paese”.

Tra le accuse che vengono fatte alla ministra nella mozione di sfiducia c’è anche quella del presunto plagio nella tesi di laurea (che la ministra ha sempre smentito): “C’è il dubbio”, si legge ancora, “che la ministra Azzolina abbia commesso reato di plagio e di violazione del diritto d’autore, copiando da opere altrui interi brani sia nella sua tesi per la Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario, discussa all’Università di Pisa nel 2010, sia nelle due tesi di primo e di secondo livello, discusse all’Università di Catania, mettendo per giunta in vendita i tre elaborati su un sito specializzato”.

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