Sono aumentati da metà agosto i casi di contagio da coronavirus a Malta, dove ora la sovrintendente per la salute pubblica, Charmaine Gauci, per la prima volta ha parlato di “situazione grave”, secondo quanto riportato dal Times of Malta, perché il virus è entrato in alcune case per anziani. Ma soprattutto sono sempre di più i ‘casi isolati’, segno che il contenimento non funziona.
Nelle ultime 24 ore è stato toccato un nuovo record assoluto, con 106 positivi su 2.470 test in una popolazione di appena mezzo milione di abitanti (1/120 dell’Italia). I due principali sindacati degli insegnanti (Mtu e Upe) hanno chiesto il rinvio della riapertura fisica delle scuole prevista per il 28 settembre e minacciano scioperi. Gauci ha affermato che il governo valuterà la situazione. Ma fortemente critico è anche il leader dell’Unione medici, Martin Balzan: “Non riesco a capire perché non sia stato ancora dichiarato lo stato di emergenza. La cosa più preoccupante è che il Covid-19 è nelle case per anziani: il tasso di morti può aumentare e gli ospedali potrebbero presto essere travolti”. Attualmente sono 591 i ‘casi attivi’ sull’arcipelago.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez