Mielite trasversa. Un’infiammazione al sistema nervoso spinale che, a seconda della forza con cui si propone, può portare anche a disfunzioni motorie, sensoriali e autonomiche. Non alla morte (se non in casi eccezionali) ma comunque a conseguenze debilitanti. È questa condizione di uno dei partecipanti ad avere fermato la sperimentazione del vaccino Oxford AstraZeneca a quanto apprende il fattoquotidiano.it. Ora è da stabilire se si tratta di una reazione avversa innescata dal vaccino di cui l’Unione Europea ha già prenotato 400 milioni di dosi oppure no. “Un problema routinario, la cui comunicazione non era dovuta, a dimostrazione della serietà con cui si sta conducendo il processo”, spiega a Ilfattoquotidiano.it Piero Di Lorenzo, presidente del gruppo Irbm di Pomezia (Roma), la cui società Advent srl sta partecipando allo sviluppo del farmaco in collaborazione con lo Jenner Institute di Oxford. “Non è stata sospesa la sperimentazione ma solo l’arruolamento di nuovi volontari previsto in tre paesi. La sperimentazione va avanti. La fase III prevede la somministrazioni a pazienti anche con patologie e un caso del genere è previsto e prevedibile. La sospensione attuale, corretta, rappresenta un elemento di ulteriore prudenza” specifica Di Lorenzo al fattoquotidiano.it

“Su 50.000 persone testate può capitare un caso del genere – spiega Di Lorenzo – che magari sarebbe successo a prescindere e non è correlato per forza al vaccino. Un caso di mielite ci può stare. Di routine, con un procedimento standard, è comunque obbligatorio indagare. Nelle more di questa indagine normalmente si va avanti con la sperimentazione (che comunque è stata fermata, ndr) poi bisognerà capire quello che deciderà il comitato scientifico indipendente”. Come spiegato dall’imprenditore pontino, il dossier di Oxford è passato ad una commissione nominata dagli organismi internazionali di validazione che dovranno capire innanzitutto la correlazione fra la patologia sviluppata dal volontario e il vaccino – che evidentemente coincide nei tempi – e in secondo luogo se “il gioco vale la candela”, ovvero se a fronte delle 50.000 persone in tutto il mondo coinvolte nella fase 3 della sperimentazione, il verificarsi di un caso può portare alla bocciatura del farmaco.

I casi di mielite trasversa non sono nuovi nella letteratura medica in relazione ai vaccini di vario genere, in particolare quelli antiepatite e antitubercolosi, “parenti” del vaccino anti-Covid. “È ancora presto per dare un giudizio – ribadisce Massimo Andreoni, direttore della società Italiana di Malattie Infettive – bisogna capire la correlazione effettiva con il farmaco. Soprattutto, va valutato l’impatto in termini statistici: all’insorgenza di un caso su 30mila può sopraggiungere quello di un caso su un milione come di un caso su mille”. Considerazione rafforzata da Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma: “La mielite trasversa si trova anche nella letteratura dei vaccini antinfluenzali, quindi non mi stupisce – spiega a Ilfattoquotidiano.it – ma per sospendere la sperimentazione devono aver avuto dei motivi importanti e gravi. Attendo di leggere la relazione che verrà fornita all’Organizzazione mondiale della sanità prima di dare un giudizio”.

Secondo quanto affermano fonti di Statnews.com, il portale del Boston Globe specializzato in medicina e ricerca scientifica, lo stop di AstraZeneca starebbe condizionando anche la sperimentazione degli altri 8 candidati vaccini arrivati alla fase III. “I ricercatori che eseguono altri studi – si legge – stanno ora cercando casi simili di reazioni avverse, esaminando i database esaminati da un cosiddetto Data and Safety Monitoring Board”. Sempre secondo fonti di Statnews, il volontario colpito dal presunto effetto collaterale avrebbe ricevuto il vaccino nel Regno Unito, a cavallo fra la fase 2 e 3 della sperimentazione. Fino a pochi giorni fa la multinazionale del farmaco anglosvedese si era detta piuttosto ottimista, tanto da azzardare la distribuzione del nuovo vaccino entro la fine dell’anno, considerazioni riprese e riportate in Parlamento solo pochi giorni fa dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Nella serata di martedì, lo stesso Di Lorenzo era stato ospite a Porta a Porta dove aveva ribadito le dichiarazioni ottimistiche. Nella notte la doccia fredda.

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