NVIDIA ha annunciato oggi la sua nuova generazione di GPU da gaming basate sull’architettura Ampere – lanciata alcuni mesi fa sul mercato business – che sarà al momento composta da tre modelli: le RTX 3080 ed RTX 3070, schede di fascia alta e medio-alta pensate per i gamer alla ricerca di prestazioni al top, e la “titanica” RTX 3090 destinata alla fascia enthusiast.

Rispetto alla prima generazione di chip RTX il salto prestazionale offerto dalla nuova architettura, secondo quanto mostrato da NVIDIA, sarà abbastanza marcato, vedendo le nuove schede video capaci di prestazioni in modalità “RTX ON” (ossia con ray-tracing attivo) tra 1.5 e 2 volte superiori in base al gioco, e le demo mostrate durante l’annuncio fanno la loro parte nel dimostrare la bontà quest’affermazione.

In attesa dei benchmark, volendo scendere in un confronto numerico in termini di transistor e potenza in TFLOPS – i FLOPS sono in informatica un’unità di misura della potenza di calcolo, nello specifico indicano il numero di operazioni in virgola mobile al secondo, nel caso dei tera flops, migliaia di miliardi di operazioni – tra le “ammiraglie” delle due generazioni: la RTX 2080 è fatta da 13,6 miliardi di transistor e vede la sua potenza di calcolo composta dagli 11Shader-TFLOPS degli Shader Core, dai 34RT-TFLOPS degli RT Core -unità di calcolo dedicate al ray-tracing– e dagli 89 Tensor-TFLOPS dei Tensor Core -unità dedicate ai calcoli per l’AI-, la nuova RTX 3080 invece vede il numero di transistor salire a 26 miliardi mentre la potenza degli Shader Core sale a 30 TFLOPS, quella degli RT Core a 58TFLOPS, infine quella dei Tensor Core passa a 238 TFLOPS. L’aumento di potenza non corrisponderà però ad un uguale aumento dei consumi, infatti con la nuova architettura Ampere NVIDIA è riuscita ad ottenere una migliore efficienza energetica, vedendo le nuove schede non consumare molto di più di quelle che andranno a sostituire.

Come per le schede NVIDIA già in commercio, anche le nuove RTX30 offriranno il supporto al DLSS2.0, la tecnologia di NVIDIA che permette di ottenere immagini di gioco fluide ad alta risoluzione con una buona fedeltà, tramite intelligenza artificiale, a partire da frame in risoluzione più bassa prodotte dalla GPU, richiedendo dunque alla scheda video una potenza di calcolo inferiore rispetto a quella che sarebbe stata necessaria per ottenere la stessa senza le reti neurali. Farà invece il debutto con le nuove schede RTX IO, una tecnologia che, implementando le API DirectStorage di DirectX, permetterà il passaggio diretto degli asset dallo storage alla scheda video, dove avverrà la decompressione, evitando di sovraccaricare il processore e permettendo di sfruttare al massimo le velocità di trasferimento offerte dagli SSD PCIe 4.0; se ritenete di aver già sentito parlare di qualcosa di simile, la soluzione offerta da RTX IO non dovrebbe differire molto da ciò che sia Sony che Microsoft hanno previsto per le loro console di prossima generazione (PlayStation 5 e Xbox Series X) in ottica di accorciare se non addirittura di eliminare le schermate di caricamento. In ambito video, le nuove RTX30 offriranno il supporto alla decodifica hardware del codec AV1, molto più efficiente dell’H.264 che oggi costituisce lo standard, permettendo dunque di rendere accessibili stream in 4k ed 8k con connessioni con larghezze di banda inferiori rispetto a quelle richieste oggi

In attesa di vedere nelle prossime settimane le schede video che vari i partner (Asus, MSI, Gigabyte, etc..) produrranno utilizzando le sue nuove GPU RTX30, NVIDIA ha presentato la Founders Edition della GEFORCE RTX 3080: arriverà sul mercato il 17 Settembre a 719€ e potrà contare su altre innovazioni oltre a quanto sopra detto; sarà dotata di 10GB delle nuove memorie GDDR6X -annunciate da Micron poche settimane fa- capaci di velocità di trasferimento fino a 19Gbps per pin (connettore al bus di memoria), superiori ai 14Gbps raggiunti dalle GDDR6, per il PCB (ossia il circuito stampato) sarà utilizzato un formato più corto, con un posizionamento più ravvicinato dei vari componenti, permettendo l’adozione del sistema di raffreddamento ingegnerizzato dai tecnici di NVIDIA, mantenendo le stesse dimensioni di una scheda tradizionale.

La particolare soluzione per il raffreddamento che sarà presente sulle RTX30 commercializzate da NVIDIA è composto da un sistema biassiale di ventole che sull’asse destro adotta un’ampia heatpipe “sospesa” (occupa la parte rimasta libera nell’involucro della scheda), attraverso cui far fluire l’aria verso la parte superiore del case, mentre l’asse sinistro spinge l’aria attraverso i dissipatori posti sopra il circuito e dunque fuori dal pc mediante le griglie posteriori; il nuovo sistema di raffreddamento è in grado di offrire fino al doppio della capacità di raffreddamento rispetto ai sistemi utilizzati in passato, con un guadagno anche dal punto di vista della silenziosità, nel caso della la RTX3090, per esempio, si ottiene fino a 30° in meno rispetto ad una Titan RTX, risultando al contempo fino a 10 volte più silenziosa della scheda enthusiast della scorsa generazione.

Tornando alle schede video, la GEFORCE RTX 3070 Founders Edition arriverà sul mercato un mesetto dopo, con un prezzo di 519€, equipaggiata con 8GB di memoria GDDR6. Promette, secondo quanto mostrato da NVIDIA prestazioni simili a quelle oggi offerta dalle schede video che equipaggiano la RTX2080 TI – oggi in commercio con prezzi dai 1200€ a salire- forte di 20TFLOPS di potenza degli Shader Core, 40TFLOPS degli RTCore e 163TFLOPS dei TensorCore.

La RTX 3090 invece, come anticipato in apertura, andrà ad occupare lo spazio che nelle precedenti quattro-cinque generazioni era occupato dalle Titan, ossia quella di scheda video per utenti “Enthusiast“, quelli disposti a spendere cifre molto alte per poter avere il massimo disponibile sul mercato, senza badare al rapporto prestazioni prezzo, sarà in vendita dal 24 settembre vedendo il prezzo di lancio attestarsi sui 1549€. Dal punto di vista prestazionale sarà una vera bestia, equipaggiando 24GB di memoria GDDR6X e vedendo la sua GPU offrire potenze di calcolo pari a 36 Shader-TFLOPS da parte degli Shade Core, a 69 RT- TFLOPS dagli RT Core ed a 285 Tensor-TFLOPS dai tensor core, rendendola in grado di offrire una buona giocabilità perfino in 8K, secondo quanto comunicato da NVIDIA. La nuova RTX3090 sarà una bestia anche sul fronte delle dimensioni, NVIDIA ha scelto un design che la vede occupare in altezza addirittura 3 slot per contenere la scheda ed il suo prestazionale sistema di raffreddamento.

In attesa di vederle messe alla prova, la nuova generazione di GPU RTX di NVIDIA sembra pronta ad accogliere nel migliore dei modi i giochi in arrivo nei prossimi mesi, come Cyberpunk 2077 o il nuovo Call of Duty: Black Ops Cold War, ed offrire ai possessori delle GTX10 dei buoni motivi per effettuare l’upgrade, senza dimenticare che, grazie al supporto da parte anche delle console NextGen, il ray-tracing sembra finalmente pronto a fare quel passo in più per entrare con prepotenza in un mercato videoludico che fin’ora, tra prestazioni non propriamente esaltanti ed un parco titoli molto ridotto, l’aveva visto quasi solo come una trovata di marketing o poco più, il suo arrivo prossimamente su Fortnite fa ben sperare.

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