Ha annunciato le dimissioni con un discorso in diretta tv il presidente maliano Ibrahim Boubacar Keita (noto come Ibk), poche ore dopo l’annuncio da parte dei militari dell’arresto di Ibk e del premier Boubou Cissé dopo mesi di proteste. “Ho deciso di lasciare il mio incarico”, ha detto Keita, in abiti tradizionali e con la mascherina indossata.
Eletto nel 2013 e nel 2018, ha annunciato lo “scioglimento dell’Assemblea nazionale e del governo”. “Non voglio che venga versato il sangue per restare al potere”, ha aggiunto nella dichiarazione diffusa dalla tv di Stato Ortm.

I militari maliani che lo hanno costretto alle dimissioni, invece, hanno promesso “elezioni generali in un arco di tempo ragionevole”. Alle prime ore di oggi hanno annunciato la formazione di un ‘Comitato nazionale di salvezza del popolo‘ con la promessa del voto e di riportare la “stabilità”. L’annuncio è arrivato tramite il portavoce del gruppo di militari ‘ribelli’, Ismael Wague, tramite la tv di Stato Ortm.

“Noi, il Comitato nazionale per la salvezza del popolo, abbiamo deciso di impegnarci davanti al popolo e alla storia”, ha esordito Wague, che ha garantito il rispetto degli accordi internazionali. Il ‘Comitato’ “inviterà la società civile e i movimenti sociali e politici” affinché collaborino per “creare migliori condizioni politiche che portino a elezioni generali affidabili” con l’obiettivo dichiarato di dare al Mali “istituzioni forti” e “ripristinare la fiducia tra governo e cittadini”.

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