I tamponi negli aeroporti sono “uno strumento alternativo“, “una possibilità in più, non l’unica”. A una settimana dall’ordinanza che prevede i controlli per chi arriva o rientra da Grecia, Spagna, Malta e Croazia, in Lombardia l’unico scalo pronto a partire (da domani) è quello di Malpensa. Per il responsabile della Sanità nella giunta leghista, intervistato da il Giornale, quella del test dopo l’atterraggio è una soluzione alternativa e meno pratica. Gallera infatti insiste: “La cosa più semplice ed efficace è prenotare il test sul sito dell’Ats per poi farlo nel posto più vicino a casa. Nel frattempo si può continuare a vivere e lavorare tranquillamente, con la mascherina e le dovute precauzioni”. A Bergamo però, dove chi arriva a Orio al Serio dovrebbe affidarsi all’ospedale di Seriate, ilfattoquotidiano.it ha raccontato che è lo stesso ospedale a smentire l’assessore. Mentre a Milano, dove si riservano i passeggeri atterrati a Malpensa e a Linate, si parla di una lista d’attesa per il tampone di oltre 10mila persone che l’Ats deve ancora smaltire. Per quanto riguarda i ritardi nell’organizzazione e nell’allestimento, Gallera ha scaricato le responsabilità sul ministero della Salute e sul gestore degli aeroporti, la Sea. La società, controllata dal Comune di Milano, ha risposto martedì sera con una nota: “Sea si è immediatamente messa a disposizione degli enti competenti per l’individuazione e l’allestimento delle aree da dedicare a tale attività”. Pertanto “nessun eventuale ritardo nell’esecuzione dei tamponi può essere imputato a Sea che, in qualità di gestore aeroportuale, non può far altro che essere di supporto logistico alle autorità sanitarie”.

I ritardi. Il confronto con le altre regioni – I controlli negli altri aeroporti italiani proseguono: martedì a Fiumicino e Ciampino sono stati individuati 27 casi positivi tre le persone arrivate da Paesi a rischio. Altri 4 contagiati sono stati trovati a Torino Caselle. Da oggi si fanno i tamponi anche a Olbia, dopo che ieri il servizio è partito anche a Catania, a Palermo e a Cagliari Elmas. A breve partirà “l’effettuazione dei tamponi per chi rientra dall’estero anche all’aeroporto di Capodichino” a Napoli, ha detto il governatore campano, Vincenzo De Luca. Il ritardo della Lombardia è evidente, anche guardano al vicino Veneto governato dal leghista Luca Zaia: a Verona e Venezia i test in aeroporto sono partiti già il giorno successivo all’ordinanza. Gallera però risponde: “Il 12 è uscita l’ordinanza ministeriale, stiamo parlando di 5-10mila persone che rientrano ogni giorno, è chiaro che serve un’organizzazione, i primi due giorni sono stati di assestamento di questa macchina”. In Veneto però i test sono partiti il 13 agosto, a Ferragosto si facevano a Pescara e Perugia, a Roma si è cominciato il 16, in altri aeroporti come Torino il giorno successivo

La linea. “Tamponi nelle Ats”, ma troppe richieste – Gallera rilancia sempre la soluzione del tampone nelle Ats: “Oggi sui siti delle Ats si può prenotare compilando un form e le Ats richiamano dando appuntamento“. Secondo l’ordinanza però il test deve essere eseguito entro 48 ore e inoltre in Lombardia non è previsto l’isolamento fiduciario: “Nel frattempo i cittadini non devono stare chiusi in casa”, conferma a Il Giornale. Sono le aziende sanitarie territoriali a doversi sobbarcare tutto il carico dei test: una mole di prenotazioni stimata in circa 3mila domande al giorno. La stessa Ats di Milano già lunedì aveva denunciato una situazione diventata ingestibile: “Soltanto tra il 14 e il 16 agosto l’Agenzia ha ricevuto 8mila richieste. È chiaro, quindi, che possono verificarsi ritardi nella prenotazione e nell’effettuazione di tamponi”. Oltre alle continue richieste di tamponi, resta da smaltire la coda arretrata: si parla di circa 10mila tamponi prenotati nei giorni scorsi e ancora da eseguire.

Le colpe. Sea: “Noi subito a disposizione” – L’assessore Gallera però ribadisce la sua linea: “Quello del tampone in aeroporto è un servizio in più. Anche a Fiumicino ne hanno fatti 800 su 3mila arrivati”, dice. I numeri ufficiali però parlano di 2mila test eseguiti nei due aeroporti romani solo lunedì. E sui ritardi la colpa è sempre di ministero e Sea: ” La preparazione è curata dalle società di trasporto e aeroportuali, ma chi gestisce la sanità di frontiera è l’Usmaf, un ente governativo. A Milano Sea ha individuato lunedì gli spazi. A Malpensa sono state individuate 3-4 aree”. Il gestore ha rispedito al mittente le critiche, spiegando di essersi “immediatamente messa a disposizione“. La prima riunione operativa della Regione con Sea però si è tenuta lunedì. Il ministero della Salute invece ha spiegato di essere pronto a inviare i test rapidi quando le aree saranno allestite: nelle altre regioni si è partiti con i tamponi normali in attesa dell’aiuto di Roma e il personale Usmaf è stato affiancato da quello Asl.

Gli scali. A Malpensa pochi test, dietrofront su Linate – A Malpensa alla fine si partirà domani, giovedì 20 agosto, ma ancora non ci sono certezze: Gallera ha parlato di 3 postazioni, tendoni che saranno allestiti in un’area del Terminal 1. Così però i medici in aeroporto saranno in grado di fare solo 500 test al giorno. Repubblica scrive che si sta già studiando un allargamento, per arrivare a 1.500 tamponi al giorno con otto postazioni. A Linate, invece, dove da Grecia, Croazia, Spagna e Malta arrivano due-tre voli al giorno, la versione data martedì dalla regione e da Gallera per giustificare il mancato allestimento di un’area per il test diceva: “Non ci sono gli spazi”. Ora sembra arrivato il dietrofront: secondo Repubblica i tamponi nell’aeroporto cittadino si faranno da venerdì. L’assessore a Il Giornale dice: “Ora vediamo di trovare una soluzione“. Dopo questo weekend però il picco del flusso di rientro dalle vacanze sarà esaurito: il rischio è che in Lombardia si comincino a fare i test quando ormai i vacanzieri saranno già rientrati.

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