I tamponi per chi scende dall’aeroporto di Orio Al Serio? Nessun problema, dice l’assessore Giulio Gallera da giorni: i turisti di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta possono sottoporsi al test per il coronavirus all’ospedale di Seriate, a pochi chilometri dall’aeroporto bergamasco. E per giunta “senza obbligo di prenotazione“. Tutto facile. Ma non è vero. O almeno l’assessore alla Salute dovrebbe comunicare meglio le decisioni della Regione alle aziende sanitarie della Lombardia. Infatti se si richiedono informazioni sul servizio garantito da Gallera al call center dell’ospedale della Ats Bergamo Est, l’azienda sanitaria che opera nella zona dello scalo, la risposta è sempre una: “No, i tamponi sono solo per i residenti“. Anzi, visto che – anche per i messaggi ripetuti da giorni dal Pirellone – all’ospedale di Seriate si sono riversate decine di turisti subito dopo l’atterraggio, da oggi la prenotazione diventa obbligatoria. E quindi chi atterra a Orio Al Serio ed è rientrato da uno dei quattro Paesi “sotto osservazione” cosa deve fare? Contattare la propria azienda sanitaria di riferimento, rispondono gli operatori.

Un cortocircuito per certi versi sorprendente se è vero che di nuovo ieri sera il presidente della Regione in persona, Attilio Fontana, ha scritto su facebook che “per coloro che rientrano in aeroporto da Bergamo, a Seriate è possibile effettuare il tampone direttamente e senza prenotazione”. Lo scontro frontale tra i messaggi dell’assessore alla Salute, del governatore e della Regione e le procedure seguite all’Ats di Bergamo Est negli ultimi giorni ha così prodotto da una parte diverse decine di telefonate al centralino dell’ospedale (con gli operatori impegnati a dire che no, sappiamo cosa dice Gallera, ma non è così) e anche l’allungamento della coda di persone in attesa all’ospedale di Seriate. Ancora ieri alcune persone si sono presentate all’ospedale e da qui sono state respinte. In un caso ilfattoquotidiano.it è stato testimone di una famiglia sbarcata nei giorni scorsi a Orio al Serio e tornata apposta da Milano a Seriate che però è stata rimandata a casa dal personale sanitario. Un fenomeno che ha spinto l’Ats a cambiare l’organizzazione: niente più accesso diretto alla struttura, si fanno i test solo con la prenotazione.

Eppure dall’ordinanza del ministero della Salute che obbliga il tampone per chi arriva dai quattro paesi, il tam tam della Regione è sempre stato lo stesso: a Malpensa ancora non ci sono presidi per effettuare esami in loco, ma a Bergamo tutto è organizzato con i test su Seriate, tranquillizzando quindi non solo i lombardi, ma anche gli altri passeggeri inconsapevoli di regioni limitrofe, che, magari, tornati dalle vacanze avrebbero volentieri effettuato un test prima di rimettersi in viaggio, magari con i pullman che collegano Orio al Serio a Milano (alla media di uno ogni ora) o in treno per destinazioni ancora più lontane.

Già domenica il Pirellone ha evidenziato il funzionamento dello scalo bergamasco, dove atterra una buona parte dei voli delle compagnie low cost provenienti dalle principali città turistiche. La Regione, appunto, ha indicato l’ospedale di Seriate come quello di riferimento per l’aeroporto di Orio al Serio, nonostante la situazione già difficile al pronto soccorso della Val Seriana, proprio per le code di auto di vacanzieri in attesa del tampone. Una prima dichiarazione che ha messo subito in allerta diversi passeggeri, tanto che già lunedì il call center dell’ospedale rispondeva senza neanche far finire la domanda, all’ennesima telefonata simile: “Ma lei abita in questa zona? Altrimenti deve rivolgersi alla sua Ats”.

Ad aumentare ancora di più il caos, ulteriori dichiarazioni di Gallera che, prima con un comunicato stampa pubblicato sul sito della Regione e poi ai microfoni di Rtl 102.5, tra lunedì e martedì, ha ricordato altre due volte che per Orio Al Serio, “nell’attiguo ospedale di Seriate i cittadini vanno direttamente senza prenotazione”. Eppure, la risposta data dall’ospedale a chi chiama per informazioni martedì, viste le ulteriori dichiarazioni dell’assessore, è sempre la stessa, anzi la situazione è peggiorata. “I tamponi – spiega l’operatrice – sono solo su appuntamento e solo per i residenti. Le dichiarazioni di Gallera? Ora ci si mette pure lui… Ma la cosa era ingestibile, ci sono arrivati da tutte le parti e l’ospedale non poteva sopperire, per cui ora anche qui si viene solo su prenotazione e solo per chi è di questa Ats”.

Un’informazione molto diversa, per non dire opposta, rispetto a quella data dalla Regione che, sull’organizzazione interna agli aeroporti, è ancora indietro rispetto ad altre Regioni. Se su Orio Al Serio, infatti, le informazioni date sono contraddittorie, la situazione non migliora per Malpensa o Linate. Per lo scalo internazionale, l’assessore ha dichiarato che da giovedì 20 “i viaggiatori potranno fare il test virologico grazie ai volontari della Protezione civile, agli operatori sanitari dell’Ats Insubria, delle Asst Sette Laghi e Valle Olona”. Sottolineando poi a Rtl 102.5: “La via privilegiata è quella di prenotare il tampone andando sui siti dell’Ats, è molto semplice, viene data una risposta in poche ore con l’indicazione. A Malpensa apriremo nelle prossime ore tre postazioni per fare i tamponi che sono residuali rispetto alla prenotazione e servono soprattutto per quei turisti che magari non riusciamo a rintracciare e che sono spagnoli, greci o croati e che è quindi meglio recuperare in aeroporto”. A Linate, invece, nessun controllo sarà allestito in aeroporto perché “non ci sono gli spazi”. In Italia, però, di esempi virtuosi ce ne sono parecchi, con un confronto rispetto alla Lombardia che lo stesso virologo Massimo Galli ha definito “impietoso”. È il caso degli scali di Fiumicino e Ciampino, che hanno già cominciato i test, o degli scali veneti di Venezia Marco Polo e Verona Valerio Catullo. Mentre, per esempio, al Torino Caselle il controllo in aeroporto è attivo da ieri.

Gallera si era dimostrato subito pronto quando Speranza aveva firmato l’ordinanza per la quale dovevano essere sottoposti a tampone tutti coloro che rientravano da Spagna, Grecia, Croazia e Malta, rimandando già da quel giorno i turisti a chiamare per ogni ulteriore informazione il numero verde. “Per i cittadini lombardi che rientrano da questi Paesi – aveva spiegato il 12 agosto – mettiamo a disposizione il supporto operativo e informativo necessario attraverso il numero unico 116117, che fornirà i riferimenti delle Ats di competenza per domicilio”. Ma quel numero dall’estero non funziona.

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