Concordo pienamente con la petizione de Il Fatto, le parole di Luigi di Maio e di Vito Crimi per rendere pubblici i nomi dei parlamentari che hanno richiesto il bonus. Per questo, come senatore, ho aderito alla petizione e firmato il modulo per rinunciare al mio diritto alla privacy.

Concordo con la petizione de Il Fatto Quotidiano e le parole di Luigi Di Maio e Vito Crimi per rendere pubblici i nomi…

Gepostet von Gianluca Ferrara am Dienstag, 11. August 2020

La trasparenza per chi fa politica dovrebbe essere la regola e non l’eccezione. Mi auguro che tutti i miei colleghi delle altre forze politiche compiano questo gesto di rispetto nei confronti dei cittadini italiani. Cittadini che in questi mesi hanno manifestato, a differenza di certi leader politici, rispetto delle regole e spirito di sacrificio. Abbiamo dimostrato di essere un grande popolo e bisogna essere orgogliosi.

Reputo che sia davvero una vergogna che alcuni parlamentari abbiano chiesto soldi stanziati dal governo per aiutare padri e madri disperati. In questi mesi ho ascoltato la sofferenza di tante piccole partite Iva aiutate, pensare che rappresentanti del popolo ben pagati abbiano usufruito di queste misure di sostegno destinate a chi è in difficoltà lo trovo ripugnante.

Non è accettabile che certi personaggi possano continuare a rappresentare i cittadini. Dobbiamo farli uscire allo scoperto e chiedere le immediate dimissioni. Non è importante l’appartenenza, ma la trasparenza. Anche se fosse coinvolto un esponente 5 stelle si sarebbe dovuto assumere la propria responsabilità, forse anche più degli altri perché la nostra forza politica in questi anni è stata un depuratore di un sistema corrotto. Senza il Movimento nulla sarebbe cambiato, abbiamo costretto i partiti a seguirci, per loro, sull’impervia strada della legalità e dell’etica.

Un esempio è Roma. Abbiamo letto con piacere la decisione della sindaca Virginia Raggi di ricandidarsi alle comunali. In questi anni Virginia è stata letteralmente massacrata, la sua colpa? Aver reso uno dei comuni più loschi d’Italia trasparente combattendo l’illegalità, la corruzione endemica, quella criminalità organizzata che ha sempre avuto sponda in una politica complice.

C’è chi ruba, c’è chi deve 49 milioni di euro, c’è chi ha numerosi casi di propri esponenti collusi con le mafie, c’è chi elemosina finanziamenti in giro per il mondo, c’è chi specula aiutando ad aggiudicarsi appalti sanitari ad aziende di famiglia in piena emergenza Covid e c’è chi impone leggi come “lo spazzacorrotti” e si taglia lo stipendio per fare il bene comune. Peccato che i grandi mezzi d’informazione in questi anni abbiano elogiato i primi e colpito sistematicamente i secondi. Ma gli italiani sapranno distinguere.

Io non credo che chi ha commesso tale gesto sia semplicemente un furbacchione, ma un ladro. Un ladro di democrazia e morale. Come sosteneva Sandro Pertini, “la moralità è una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. È un affarista, un disonesto”.

Chi scrive, avendo una partita Iva, avrebbe potuto avere “diritto” a delle agevolazioni, ma ovviamente non ha neppure ipotizzato di potervi accedere, di intascare soldi, anzi, come fatto dai miei colleghi 5 stelle, ha continuato a restituire parte del proprio stipendio per aiutare partite Iva, alluvionati e acquistare macchinari sanitari. Ad oggi, tagliandomi lo stipendio, ho reso ai cittadini quasi 59.000 euro, complessivamente la mia forza politica, di cui vado orgoglioso, ha restituito 11 milioni di euro. Unico caso al mondo.

Per come è stata gestita l’emergenza e la ripresa, in tutto il mondo, l’azione di governo del nostro Paese è considerata un punto di riferimento. Il virus ci ha colpito con forza, ma ci stiamo rialzando con dignità e determinazione, ora è il tempo di liberarsi di certe zavorre. La lotta per il cambiamento e per una politica etica e trasparente non terminerà mai finché ci sarà il Movimento 5 stelle.

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