È morto l’ingegnere statunitense William “Bill” English, passato alla storia dell’informatica come l’inventore del mouse per computer insieme a Douglas Engelbart (1925-2013). Aveva 91 anni ed era ricoverato in una clinica di San Rafael, in California. L’annuncio della scomparsa, avvenuta sabato 26 luglio a causa di un’insufficienza respiratoria, è stato dato oggi dalla seconda moglie Roberta Mercer al “New York Times“, ricordando come William English sia stato l’artefice di un’elaborata dimostrazione della tecnologia che predisse i computer, i tablet e gli smartphone.
Come ingegnere informatico English ha contribuito allo sviluppo del mouse mentre lavorava allo Stanford Research Institute, collaborando all’epoca alla costruzione del California Digital Computer. Nel 1964 English, ricercatore capo dello Stanford Research Institute, progettò il primo prototipo funzionante di mouse nell’ambito del progetto “Augmentation Research Center”, di cui Engelbart era direttore. Affinato e presentato nel 1967, il brevetto del mouse fu registrato nel 1970, definendo il nuovo strumento per “il controllo con la mano di un indicatore di posizione su una qualsiasi superficie che gestisce un cursore su uno schermo a tubo catodico”.
Nel frattempo English e Engelbart avevano creato anche il poliedrico computer sperimentale oNLine System, o Nls, che venne presentato ufficialmente il 9 dicembre 1968 durante un evento a San Francisco e che divenne noto come “la madre di tutte le demo“.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez