La flotta delle navi da crociera è pronta a ripartire, per trasportare a Venezia decine di migliaia di passeggeri nell’arco di appena tre settimane, continuando ad entrare in laguna, sfiorando Piazza San Marco e Palazzo Ducale, transitando lungo il Canale della Giudecca fino agli attracchi di Marittima. Il via libera governativo alla ripresa del traffico passeggeri ancora non c’è, ma le compagnie hanno ricominciato a vendere i pacchetti delle crociere in Adriatico e Mediterraneo, seppur a prezzi scontati del 20 per cento. “Purtroppo sembra sia finito il blocco navale imposto dal Covid-19 – dichiara Luciano Mazzolin, portavoce dei No Grandi Navi – Per questo siamo costretti a riprendere le mobilitazioni e le proteste, nel pieno della campagna elettorale. Potremo mettere alla prova i candidati sindaci e le coalizioni che li sostengono che si dichiarano (oggi) contro le grandi navi da crociera dentro la laguna. Ma è un banco di prova anche per la Regione Veneto”. Mazzolin provocatoriamente chiede: “Cosa faranno per bloccarle prima della ripartenza? Cosa farà il sottosegretario Pier Paolo Baretta del Pd, che è al governo assieme al Movimento Cinquestelle, visto che a livello locale si dichiarano contro le grandi navi in laguna?”.

Dall’11 al 31 agosto sono previsti 24 tra arrivi e partenze. Una ripartenza in grande stile, perché teoricamente i passeggeri in movimento potrebbero raggiungere la cifra di 60mila unità, a cui si devono aggiungere 18.500 persone di equipaggio. In totale fanno 80mila persone potenziali. Quante saranno quelle che saliranno a bordo, in epoca Covid, è tutto da verificare. I numeri sono calcolati sulla portata massima (dei passeggeri) e sugli equipaggi (la cui consistenza dovrebbe restare a regime). Basta cercare sui siti delle agenzie di viaggio per accertarsi delle offerte. Il calendario prevede le partenze di Costa Deliziosa e Costa Luminosa (tre volte ciascuna), navi che stazzano 92 mila tonnellate e sono lunghe 294 metri, con quasi 3 mila posti passeggeri. MSC è pronta a movimentare le navi Opera (causò l’incidente del maggio 2019), Musica, Lirica (tre volte ciascuna), Sinfonia, Magnifica e Orchestra (due volte). La lunghezza delle navi Msc varia da 275 a 294 metri, la stazza da 65 mila a 92 mila tonnellate, i passeggeri oscillano tra i 2.679 e 3.013. Sono poi previsti gli arrivi di altre quattro navi più piccole, tra cui un paio di velieri lunghi più di 130 metri, che possono ospitare più di 200 passeggeri e un centinaio di uomini d’equipaggio.

Il lungo stop imposto dal Covid non ha però cambiato la situazione a Venezia. Nel senso che tutti dicono che le grandi navi non devono più entrare in Bacino di San Marco, visto che costituiscono un pericolo e una causa di inquinamento. Ma da 8 anni si deroga al divieto di transito alle imbarcazioni con stazza superiore alle 40mila tonnellate, previsto dal decreto Clini-Passera, che risale ormai al marzo 2012. Gli ambientalisti non vorrebbero neppure che le navi entrassero in Laguna. Il sindaco Luigi Brugnaro e il governatore Luca Zaia vorrebbero far scavare i canali per portarle a Porto Marghera. I Cinquestelle sono contrari, in sede locale, ma neppure il ministro Danilo Toninelli riuscì a impedirne l’arrivo quando era in carica. Il Pd, con il ministro Paola De Micheli, aveva annunciato a ottobre 2019 che entro aprile 2020 le grandi navi sarebbero state “portate fuori dalla città di Venezia”. Poi il Covid ha fermato tutto. Non solo le navi, anche i progetti alternativi. Quando partecipò al test sul Mose, il 10 luglio, il ministro ha dichiarato: “Abbiamo ricominciato a lavorare a quelle ipotesi. A breve troverete un paio di norme che consentano ad un numero limitato di navi da crociera di fare crociere punto su punto tra porti italiani”. Per finire, gli operatori economici di Venezia: insistono perché si riprenda subito a navigare, altrimenti il settore collassa.

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