“Electric Attack”: è così che Mercedes-Benz definisce il suo piano strategico per diventare un costruttore amico dell’ambiente (già da quest’anno gli impianto europei della marca sono carbon neutral). In ballo c’è il futuro della multinazionale tedesca, che passa attraverso una strategia di elettrificazione della gamma Mercedes con investimenti senza precedenti: sul tavolo ci sono 20 miliardi dedicati alla ricerca sulle celle a litio, un miliardo per la produzione delle stesse – con, a regime, 9 fabbriche di accumulatori sparsi per il mondo – e 10 miliardi di euro per lo sviluppo dell’offerta EQ (che significa Electric Intelligence), marchio che raccoglie sotto il suo ombrello tutte le Benz a basso e bassissimo impatto ambientale.

L’ambizione è quella di poter contare su un’intera gamma di auto CO2 neutrali entro il 2039: già entro il 2030, però, Mercedes aspira a vendere il 50% dei propri veicoli con propulsione completamente elettrica o ibrida Plug-in, cioè ricaricabile alla spina. Motivo per cui, già nel 2022, tutta l’offerta della Stella sarà elettrificata. Nel frattempo la marca di Stoccarda sta lanciando sul mercato la sua prima vetture di serie 100% elettrica, la EQC. A dire il vero, la presentazione della stessa era avvenuta parecchi mesi fa, ma alcuni ritardi produttivi (nonché la pandemia da Coronavirus) hanno fatto slittare le prime consegne alla clientela, che stanno avvenendo in questi giorni.

La EQC, peraltro, apre la strada alla EQS, la nuova ammiraglia a elettroni attesa per il 2021, forte di un’autonomia omologata superiore a 700 km e che verrà costruita sulla stessa linea di montaggio della nuova Classe S, presso la Factory 56 di Sindelfingen (Germania). La EQS dovrebbe portare al debutto una batteria di nuova generazione, compatibile con la ricarica superveloce a 350 kW, capace di far recuperare l’80% dell’energia stoccabile nell’accumulatore in appena 20 minuti. Inoltre, l’automobile dovrebbe avere la tecnologia di guida autonoma di Livello 3.

E se la EQS si configurerà come l’alter ego elettrico della Classe S, la EQC rappresenta una sorta di versione green della GLC endotermica: le due auto, infatti, hanno dimensioni molto simili (la EQC è lunga 476 cm, appena una decina in più della GLC), ma l’elettrica ha senza dubbio un’impostazione più lussuosa e tecnologica. E non potrebbe essere altrimenti, se non altro in virtù della meccanica a zero emissioni e del prezzo di listino, che parte da 78.800 euro (cifra che include la Wallbox per la ricarica domestica, che si completa in 11 ore). La ricca dotazione include cerchi da 19’, fari a Led, sistema di guida autonoma di livello 2, un sofisticato infotainment e impianto audio da 225W.

L’interno si configura come un riuscito melting pot fra le Mercedes di oggi e quelle di domani: dalle prime arriva la base della plancia, dalle seconde il sistema digitale di bordo e il design. La finitura è quasi impeccabile e non mancano dettagli esclusivi del modello, come le bocchette di aerazione con lamelle color rame. Un po’ cervellotici i comandi posti sulle razze del volante: se non altro, l’infotainment a controllo vocale Mbux è preciso e consente di gestire, anche da remoto, funzioni complesse. Ad esempio, si possono programmare le ricariche in base al proprio orario di partenza per sfruttare le fasce orarie in cui l’energia costa meno, trovare punti di rifornimento o programmare che quest’ultimo sia parziale. All’auto si può pure chiedere di impostare il climatizzatore, calcolare un percorso gps, chiamare i contatti in rubrica, acquisire informazioni su meteo e molto altro ancora.

Veniamo alla meccanica: a spingere l’auto sono due motori elettrici asincroni, uno per asse di modo da poter contare sulla trazione integrale. La potenza massima erogata è di 408 Cv per 765 Nm di coppia motrice. Autonomia? Quella omologata secondo il ciclo Nedc è di 450 km, che nel mondo reale corrispondono a 350/370 Km, a seconda del piede. E se si decide di saggiare spesso le doti di spunto della vettura – accelerazione 0-100 coperta in 5,1 sec e velocità massima autolimitata a 180 km/h – l’indicatore di carica della batteria da 80 kWh (garantita 8 anni o 160.000 km, pesa 652 kg alloggiata sotto il pianale per migliorare la stabilità di marcia) scende in caduta libera.

Monito che si sposa egregiamente col seguente concetto: la EQC è un’auto che fa riscoprire il piacere di andare adagio. Già. Provate a spremerla fra le curve ed emergeranno subito i suoi limiti dinamici: sterzo poco diretto e vago ai piccoli angoli, freni sornioni e un assetto che fa il possibile per tenere a bada la massa importante del veicolo, pari a 2 tonnellate e mezzo; così, anche se il rollio è accettabilmente contenuto, talvolta gli ammortizzatori fanno oscillare più del dovuto l’auto, scomponendola leggermente e rendendola meno efficace nel misto veloce. La modalità “sport”, poi, che eroga istantaneamente la forza impetuosa dei 765 Nm, finisce per cozzare col comfort di marcia e, specie in uscita di curva, mette sotto stress i pneumatici.

A questo punto si potrebbe pensare alla EQC come a un’auto da evitare. Affatto. Ma è un prodotto che va capito per essere apprezzato pienamente: in primis, è un pregevole esercizio di tecnica e, piaccia o meno, rappresenta il futuro dell’automobile. Inoltre, si tratta di una Mercedes nei contenuti più tradizionali che questo nome rappresenta, ovvero comfort e lusso. E ciò dà senso alla premessa pocanzi fatta circa il piacere che si prova a condurla senza forzare troppo il ritmo: in questo caso l’auto sa regalare una silenziosità straordinaria e, nelle modalità di guida Comfort ed Eco, un’incredibile fluidità di marcia, dovuta prevalentemente al fatto che l’erogazione della coppia diventa più progressiva, da motore termico.

Fattori comune a tutte le elettriche? Forse, ma se a questo si aggiunge la pregevolezza delle finiture e l’atmosfera regale dell’abitacolo, allora l’elenco dei competitor diretti si riduce a una voce, che risponde al nome di Audi e-tron. Si impara, quindi, ad apprezzare il cervellone elettronico dell’auto che, grazie alla sensoristica da navicella spaziale, rappresenta un sostanzioso assaggio della guida autonoma di domani: in autostrada, per intendersi, la EQC fa quasi tutto da sola. Al guidatore non rimane che girare il volante – e se non lo fa, ci pensa la vettura – e godersi il dolce suono del silenzio e l’elevato senso si protezione che restituisce l’abitacolo.

Si finisce per guidare la EQC autosfidandosi sull’efficienza che si può ottenere dall’auto – c’è pure un indicatore sul cruscotto che segnala quanti chilometri di autonomia si guadagnano marciando a “filo di gas” – e su quanta più strada si riesca a percorrere prima di doversi fermare per collegare l’auto a una presa elettrica (la EQC è venduta con un caricabatteria di bordo da 7,4 kW ed è compatibile con la ricarica fast a 110 kW, che permette di ripristinare l’80% dell’autonomia in 40 min).

O, magari, provando a guidarla senza adoperare mai il freno, sfruttando al suo posto l’attrito generato dal motore elettrico, che produce energia: la frenata rigenerativa, peraltro, è tarabile su più livelli e, di fatto, consente di marciare usando il solo pedale dell’acceleratore. Un modo di guidare totalmente diverso, quindi, che però può essere seducente anche per gli smanettoni e per gli ultimi aficionados di bielle e pistoni, categoria a cui appartiene chi scrive queste considerazioni. A patto di andare adagio, appunto.

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