Ha preso in ostaggio una ventina di persone su un autobus a Lutsk, città a 400 chilometri a ovest di Kiev portando con sé “armi ed esplosivi”. Dieci ore di sequestro, prima del blitz della polizia che è riuscita a liberare tutte le persone a bordo al termine di un lungo braccio di ferro e ha arrestato l’uomo. Il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov ha diffuso via Twitter immagini del sequestratore a terra dopo essere stato fermato. Tutti gli ostaggi sarebbero illesi. L’uomo aveva inizialmente sequestrato 20 persone, ma aveva liberato tre ostaggi poco prima che la polizia entrasse in azione, dopo ore di negoziati.

Il sequestratore, come riferito dal ministero dell’Interno, è il cittadino ucraino Krivosh Maksim Stepanovich, classe 1975, “originario del villaggio Gai della regione di Orenburg della Federazione Russa”. L’uomo “ha due condanne” ed è stato in carcere per un totale di dieci anni “per una serie di gravi reati”, tra cui estorsione, rapina e frode. Secondo il dipartimento di indagini penali della polizia ucraina, ripreso dall’agenzia Interfax, l’uomo “è stato sottoposto a cure per problemi mentali“.

Nel corso del sequestro Stepanovich ha chiesto a leader religiosi, ministri, ai presidenti di tribunale, alle procure e al parlamento di registrare dei video su Youtube in cui dicono di essere “terroristi legalizzati”. L’uomo si è “congratulato” per “il giorno dell’anti-sistema” e ha dichiarato che “lo Stato è il terrorista numero uno”. Aveva detto di avere con sé un’arma automatica, granate e due bombe e sostenuto che un’altra bomba sia stata piazzata in un luogo di Lutsk, minacciando inoltre di far esplodere gli ordigni se le sue richieste non fossero state soddisfatte. Poi il blitz delle forze armate ucraine.

(immagine d’archivio)

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